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I carabinieri durante il sopralluogo nel palazzo dove sono avvenuti i fatti
Livorno, 9 febbraio 2025 – Non era sola in casa la donna che, venerdì pomeriggio, ha deciso di porre fine alla sua esistenza, gettandosi nel vuoto dal quarto piano dello stabile dove viveva in via Bastogi a Sorgenti. Con lei nella sua abitazione c’era un amìco italiano, che stando ai Carabinieri del Comando Provinciale di Livorno “sarebbe stato notato dai vicini di casa mentre tentava di dissuadere la donna dai suoi propositi” senza purtroppo riuscirci”.
Si tratterebbe così di suicidio perché sempre secondo i Carabinieri “all’esito delle prime attività di riscontro, è stato accertato che a determinare l’insano gesto della donna avrebbe contribuito una sua condizione di agitazione mista a depressione, probabilmente scaturita o aggravata dall’assunzione di sostanze psicotrope. Sono in corso ulteriori approfondimenti per stabilirne tipologia e quantitativo assunto di tali sostanze”.
Sempre i Carabinieri: “Sebbene sia prevalente la pista che conduce all’ipotesi di suicidio, sono al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ulteriori ricostruzioni dei fatti alternative”. Infatti “il corpo della donna è stato messo a disposizione del medico legale per l’esame autoptico disposto dall’Autorità Giudiziaria”. La segnalazione del corpo di una persona gravemente ferita nel cortile interno di uno stabile in via Bastigi, è arrivata alla centrale operativa del 112 alle 17 di venerdì. Giunti sul posto, i militari della Stazione Livorno Centro e un equipaggio del Nucleo Radiomobile, hanno rinvenuto nel cortile il corpo ormai senza vita della donna, di 39 anni. Il cortile è stato subito interdetto e sul posto è arrivata una squadra specializzata nei rilievi tecnico-scientifici in forza al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dell’Arma, che ha eseguito il sopralluogo dove, mentre il medico legale ispezionava il corpo.
Sul posto anche il Magistrato di turno della Procura della Repubblica, che ha assunto la direzione delle indagini. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Livorno stanno procedendo con le indagini per ricostruire la vicenda anche attraverso le dichiarazioni dalle persone presenti sul momento e i legami familiari della 39enne, che nell’aprile 2017 era stata aggredita dall’ex marito (che la maltrattava) perché non voleva saperne di separarsi da lei. L’uomo è ancora in carcere condannato per tentato omicidio. La donna ha lasciato due figli.