Meteo pazzo, agricoltura ko. Produzione più che dimezzata

La grandinata fra Castiglioncello e Rosignano ha fatto seri danni: perdite fino al 60% del raccolto

Meteo pazzo, agricoltura ko. Produzione più che dimezzata

Cinzia Pagni, presidente Cia Etruria

ROSIGNANO (Livorno)

Gli eventi meteo estremi sono sempre di più e possono compromettere il lavoro di un anno. I temporali che si sono abbattuti martedì pomeriggio sulla costa, con particolare violenza nel tratto compreso tra Castiglioncello e Rosignano Marittimo, hanno provocato ingenti danni, con perdita anche del 60% del raccolto di alcune aziende agricole locali. Grandine grossa come palline da golf ha rapidamente fatto guai enormi.

Un duro colpo in una stagione già molto complessa per l’agricoltura dove però il settore olivicolo sembrava promettere bene. "A causa delle precipitazioni grandigene record – spiega Lorella Di Marco, Podere Maestà a Rosignano Marittimo – circa il 60% delle mie olive sono cadute a terra andando a compromettere irrimediabilmente il nostro lavoro. I chicchi di grandine, le cui dimensioni erano pari a quelle di almeno tre olive, hanno creato problemi anche ai prodotti ortofrutticoli come pomodorini e zucchine. Eventi estremi che finora non mi era mai capitato di vivere e di fronte ai quali ci troviamo tutti impotenti. Spero solo – sotolinea Lorella Di Marco – che si capisca quanto male facciano all’agricoltura e a chi ci lavora".

"La grandinata di martedì ha danneggiato l’uva, l’olivo e il pomodoro, devastando le coltivazioni in modo serio – rileva Stefano Minnozzi dell’omonima azienda agricola – a questo punto non resta che togliere immediatamente l’uva matura per quanto rovinata, ma il vero problema è rappresentato dalle qualità più tardive come il Sangiovese e il Cabernet. Se dovesse proseguire il caldo asciutto – prosegue – forse qualcosa riusciremo a salvare, altrimenti con il sopraggiungere di ulteriori piogge o notti umide le vigne colpite sarebbero definitivamente compromesse. Questa grandinata è arrivata nel momento meno opportuno in assoluto, quest’anno c’erano le premesse per un bel raccolto, invece ora ciò che resta è un tappeto verde". Eventi sempre più frequenti ai quali, tuttavia, è impossibile abituarsi. "Chiederemo immediatamente alla Regione lo stato di calamità naturale – dice Cinzia Pagni, presidente Cia Etruria – del resto un simile evento non sarebbe stato contenibile neppure con l’antigrandine. La verità è che nelle zone colpite mancherà il reddito arrecando perdite pari a oltre il 60% della produzione".

E questi eventi estremi arrivano dopo un’estate difficile per le temperature alte e la siccità. Le aree che si sono salvate dalle grandinate come la Val di Cornia, hanno fatto registrare comunque difficoltà nella produzione di pomodoro a causa del caldo torrido e delle temperature di oltre 35 gradi per molti giorni che hanno letteralmente ’cotto’ i pomodori sulle piante. In alcune aziende agricole si è perso dal 20 al 40% della produzione. E’ andata meglio per i meloni, ma in questo caso gli agricoltori hanno scontato un prezzo in calo sul mercato. E’ chiaro che non si tratta più di eventi isolati, anche l’agricoltura ha bisogno di cambiare e adattarsi alla nuova realtà climatica e comunque tutto questo potrebbe tradursi in un aumento dei costi e di conseguenza prezzi più cari per i consumatori.

Luca Filippi