Livorno ieri capitale toscana dei metalmeccanici per lo sciopero unitario, proclamato da Fim, Fiom e Uilm, per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro.
La trattativa con Federmeccanica si è interrotta, con i sindacati che hanno lasciato il tavolo "perché la Federmeccanica – hanno ricordato – ha avanzato una piattaforma irricevibile in risposta alle nostre rivendicazioni per aumenti salariali, riduzione dell’orario e stabilizzazione del lavoro precario". Il corteo da piazza Grande ha raggiunto la sede di Confindustria in via Roma, chiusa per l’occasione. C’erano le delegazioni di Livorno, Piombino, Pisa, Lucca, Massa e Carrara, Grosseto. Della Beko di Siena. Loris Scarpa, segretario nazionale Fiom Cgil, ha detto: "Il sindacato dei metalmeccanici è nato a Livorno. Da qui proseguirà la mobilitazione dei metalmeccanici. Una battaglia che parte dal fatto che l’imprenditoria italiana non ha più investito un euro nell’industria del nostro Paese. Dopo il 15 gennaio, proseguiremo le lotte".
Monica Dolciotti