Livorno, 23 luglio 2023 – Ha preso 100 all’esame di maturità del liceo scientifico Cecioni, Matteo Simoncini, un ragazzo autistico appassionato di storia e geografia. Ha ricevuto il suo attestato e soddisfatto commenta: "Al liceo sono stato molto bene, ho trovato dei bellissimi compagni con i quali ho giocato tanto".
Matteo va in piscina, ama fare le passeggiate al parco ma ha una grande passione, "i giri sull’autobus" perché il suo sogno è: "Vorrei lavorare negli uffici di Autolinee Toscane, per organizzare le linee e le deviazioni".
La video intervista
Matteo ha una super memoria, ricorda tutti i collegamenti del trasporto pubblico, gli orari e le fermate e avrebbe anche qualche consiglio da dare all’amministrazione: "Alcune linee vanno cambiate, deve nascere la Lam Verde. poi mancano alcune linee alla periferia di Livorno, al Levante, alla Cigna, nella zona del carcere. E poi va allungata la linea 15 fino al Palamodì perché non ci arriva".
Dietro a Matteo e ai suoi sogni di disegnare linee per l’autobus c’è mamma Claudia Leone, una lottatrice. "Molte battaglie non solo per Matteo ma per tutti i ragazzi che hanno delle disabilità. Perché la cosa che più avvilisce è che i diritti sono visti come pretese, diritti che molte volte vengono calpestati e quando i genitori lo fanno notare, ecco, insomma quasi quasi dai fastidio".
Pretese come ad esempio le ore di sostegno che sono importantissime durante l’anno scolastico.
"Noi non pretendiamo nulla – dice mamma Claudia – vogliamo però che la legge venga rispettata. Io sono arrivata fino al ministero per garantire le ore di sostegno a mio figlio, e devo ringraziare anche l’associazione autismo che mi è sempre stata al fianco in queste battaglie che faccio".
Al ministero, davanti alle leggi, i genitori ottengono quello che chiedono. Perché non sono privilegi, sono diritti ed è semplicemente avvilente che, per vederli rispettati, i ragazzi siano costretti a muoversi armati di validi avvocati.
«Poi oggi è tutto standardizzato – spiega la signora Leone – e anche le ore di sostegno non vengono date in base alla reale esigenza del ragazzo, come presto dal piano educativo individuale, ma sulla base di regole che non tengono conto delle soggettività".
La dolcezza con la quale Claudia guarda Matteo è commovente: "Io non po potrei mai immaginare un Matteo diverso da quello che è. Ogni mattina quando mi sveglio lo vedo nella sua ingenuità, è sorridente, trova sempre un lato positivo in tutto e una giustificazione anche nella cattiveria che lui ha subito in questi anni. Matteo ci ha aiutato in famiglia a superare momenti difficili perché ha sempre fiducia. E’ l’eterno bambino e rappresenta la parte più bella dell’uomo".
Ora però c’è il cammino più difficile, quello che inizia dopo la scuola superiore: "Non si rende ancora bene conto che la scuola è finita e dopo c’è il niente. Tutte le mattine, quando viene nel letto con me, per tranquillizzarlo gli dico ’Qualcosa ci inventeremo’. E’ diventato un hashtag di noi mamme con figli autistici".