Livorno, 17 novembre 2017 - POMERIGGIO movimentato al porto Mediceo dove ieri, intorno alle 17, è scattato l’allarme rosso per una sospetta autobomba. Una segnalazione, arrivata alle forze dell’ordine, che è stata presa sul serio. Stavolta non si sarebbe trattato infatti di un falso allarme.
Nella Smart bianca individuata a due passi dalla caserma della Guardia di Finanza del materiale esplosivo sarebbe stato trovato davvero. E non solo. All’interno dell’abitacolo sarebbero stati trovati anche tre detonatori, con rispettive riceventi ed un telecomando per azionare il tutto. Certo è che la zona tra la caserma delle Fiamme Gialle e il porto è stata isolata, interdetta al transito di veicoli e pedoni. Per oltre due ore gli artificieri e i finanzieri, con le squadre specualui antisabotaggio e artificieri I.E.D.D.(Improvised Explosive Device Disposal, hanno operato per mettere in sicurezza la piccola utilitaria bianca e rimuovere il suo carico pericoloso, così da poter riaprire la strada eliminando ogni pericolo.
Non è chiaro chi e perché avesse riempito la macchina di esplosivo. Le indagini procedono nel più stretto riserbo, anche se sembra che ci sia una persona in stato di fermo. E si tratterebbe di un livornese. Questa circostanza porterebbe escludere collegamenti con il terrorismo internazionale di matrice islamica, per il quale proprio ieri nella vicina Pisa era scattato l’allarme su cinque tunisini sospettati di avere creato in Italia un gruppo collegato all’Isis. I cinque, indagati dalla Procura di Torino, sembra si siano stabiliti proprio a Pisa. E in questo quadro, il ritrovamento della Smart piena di esplosivo a due passi dalla statua dei quattro mori, ha scatenato il massimo allarme.