REDAZIONE CRONACA

L'ultimo saluto al comandante Dalle Luche

Celebrati a Viareggio i funerali del Tenente di Vascello Pier Francesco Dalle Luche, comandante dell'Ufficio circondariale marittimo di Porto Santo Stefano

I funerali del comandante Dalle Luche

Grosseto, 8 marzo 2019 - La capitaneria  di Porto, la Marina Militare e tutta quella Viareggio, che di lui aveva apprezzato l’onestà, l’affabilità, il senso del dovere e del rispetto, si è raccolta ieri nella chiesa di San Giovanni Bosco.

Per presenziare al funerale del giovane ufficiale della Marina Militare, e comandante della Capitaneria di Porto Santo Stefano, Pier Francesco Dalle Luche, deceduto lo scorso sabato in un incidente stradale avvenuto all’altezza del casello autostradale di Rosignano (Livorno). La chiesa non è riuscita a contenere tutta la folla presente, composta da tantissimi militari arrivati appositamente da ogni parte d’Italia, per rendere omaggio a quel giovane per tutti divenuto «un angelo celeste del mare». Davanti alla bara, su cui erano stati adagiati la bandiera della Marina, il berretto d’ordinanza, il medagliere e la sciabola, la giovane sposa Federica, madre della piccola Fiammetta e in attesa del secondogenito; il fratello Gian Lorenzo e i genitori Franco e Francesca.

Poco distante il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, il senatore Massimo Mallegni, il consigliere regionale Stefano Baccelli e tantissimi sindaci del grossetano e dell’Argentario, tutti a rappresentare le istituzioni ai massimi livelli. E un messaggio di cordoglio è arrivato anche dal ministro delle Infrastrutture Toninelli. «Siamo qui a celebrare la Pasqua di Pier Francesco – ha detto il parroco don Antonio Tigli –, la sua vita, il suo sorriso, il suo cammino terreno e la sua corsa verso la vita eterna». Poi, rivolgendosi a Federica, ha aggiunto: «Non piangere, Pier Francesco è qui con noi anche in questo momento».

Particolarmente toccante il ricordo dello zio paterno. «La sua – ha detto dal leggìo – è stata una fine inspiegabile, ingiusta, prematura. Il suo ricordo è, e rimarrà, indelebile. Da bambino vispo e vivace era divenuto, un ragazzo prima e un uomo poi, assennato, serio, motivato. Appassionato di calcio, tanto da fare l’arbitro, amava l’ordine e la disciplina e tutti riconoscevano in lui il senso della lungimiranza e il suo sguardo rivolto al futuro. Ha onorato il nome della nostro famiglia, quello della Marina Militare e quello dell’Italia».

«Il miglior compagno di vecchiaia possibile» l’ha invece definito, in un messaggio letto sempre dallo zio, l’amico di una vita Andrea. Solenne il momento della lettura, da parte del suocero, il Capitano di Vascello Perna, della Preghiera del Marinaio. Il feretro, accompagnato, fra due ali di folla, dai compagni dell’Accademia e i vari corpi che gli hanno riconosciuto gli onori militari, è stato portato al cimitero monumentale di Viareggio in attesa che venga tumulato nella cappella di famiglia. Presenti anche i sindaci dell’Argentario, Francesco Borghini e di Capalbio, Luigi Bellumori.