
Il “canale“. accanto allo stadio: l’acqua è defluita senza causare danni (. Foto Novi
Livorno Tanta pioggia in poche ore, ma Livorno ha resistito alla morsa del maltempo limitando i danni. Il sindaco Luca Salvetti spiega che le opere idrauliche realizzate in questi anni, sono state fondamentali.
L’allerta arancione, poi rossa e forti precipitazioni sulle colline: uno scenario simile a quello della disastrosa alluvione del settembre 2017. Ma stavolta gli effetti sono stati decisamente meno gravi. Cosa è cambiato?
"La difficile giornata di venerdì – dice il sindaco – ci ha consentito di fare anche una valutazione sulla risposta delle grandi opere fatte per limitare i rischio idrogeologici. La demolizione dei Tre Ponti ha dimostrato di essere la soluzione per “stappare” il Rio alla foce e migliorare lo scorrimento delle acque verso il mare".
Anche altre zone della città che avevano subito allagamenti e danni sono risultate protette.
"Sempre sul Rio Ardenza tra il ponte dello Stillo e l’area di via Grotta delle Fate abbiamo avuto pochi problemi e criticità limitate in tutta l’area di Collinaia. Anche nella zona tra la ferrovia e il ponte di via Mondolfi si può parlare di marcata riduzione del rischio per l’ampio complesso abitato all’inizio del quartiere di Ardenza. Poi la cassa di espansione a Borgo di Magrignano ha funzionato alla perfezione alleggerendo in modo sensibile il rio Cigna. Idem per le opere in zona via dell’Uliveta che hanno permesso lo scorrimento migliore fino a Salviano".
Nel 2017 ci furono vittime nella zona del Rio Maggiore vicino allo stadio, questa volta l’ondata di piena è passata senza rischi?
"Ha funzionato bene lo stombamento già realizzato del Rio Maggiore in zona stadio, il raddoppio dell’alveo del Rio hanno in maniera evidente favorito il deflusso delle acque mettendo in sicurezza tutto l’abitato tra via dei Pensieri, viale Nazario Sauro e Barriera Margherita che nel 2017 videro distruzione e purtroppo vittime".
E nella zona sud della città?
"I corsi d’acqua di Quercianella e Chioma sono stati messi alla prova duramente e alla foce dove si temevano problemi per le arcate parzialmente ostruite da detriti leggeri, ma il deflusso è stato puntuale anche nei picchi delle precipitazioni. Ci sono state difficoltà con strade chiuse temporaneamente, ma nel complesso il sistema, grazie ai vari interventi fatti nel tempo, ha tenuto molto bene. Bisogna dire che nel 2017 le precipitazioni arrivarono a circa 220 millimetri; stavolta sono state inferiori, circa 160-170 e non si possono fare paragoni matematici, comunque siamo riusciti a resistere meglio sia sul fronte della sicurezza che da quello dei danni".
La sensazione è che non siamo più di fronte a eventi eccezionali, ma a una nuova normalità fatta di piogge molto intense. E’ così?
"I fatti che si susseguono a ritmo sempre più veloce ce lo dicono. Però dobbiamo e possiamo prendere le adeguate contromisure. Le opere costruite si sono dimostrate all’altezza delle criticità proposte dai cambiamenti climatici".
Luca Filippi