“Il mio cuore è amaranto”. Festa a Livorno per Andy Diaz

La medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi solo sette giorni dopo. L’ok ufficiale a gareggiare per l’Italia. L’arrivo come clandestino e Livorno

Andy Diaz a Livorno

Andy Diaz a Livorno

Livorno, 1 ottobre 2024 – “Il mio cuore è amaranto per sempre”. Parole al miele di Andy Dìaz Hernandez, bronzo olimpico nel salto triplo a Parigi 2024, per Livorno e per l’Atletica Libertas durante la premiazione per il successo olimpico. A consegnarli il riconoscimento e il gagliardetto della città è stato il sindaco Luca Salvetti ed insieme a lui per raccontare la bella storia di sport e integrazione di Andy Dìaz era presente Gianni Giannone, presidente del Coni provinciale.

Ad aprire la premiazione sono state le parole di Salvetti: “Sono molto emozionato di festeggiare questo atleta, perché con la sua medaglia, quella di Fahr e di Alessio abbiamo superato le 100 medaglie come provincia di Livorno. Non so se Andy dopo Tokyo immaginasse una soddisfazione del genere a Parigi. Gianno qualche anno fa mi disse che avrebbe portato a Livorno un campione, quel campione è Andy Dìaz”. “Dopo Tokyo l’atletica stava perdendo importanza nella mia vita - ha detto Dìaz con la medaglia olimpica in mano -, ma quando sono arrivato qui e ho incontrato Gianni e il mio allenatore Fabrizio Donato tutto è cambiato. Sono arrivato in Italia per trovare una casa e per avere la possibilità di allenarmi, da subito ho incontrato persone con cui mi sono trovato bene. Diventare campione olimpico è il sogno di ogni atleta e nonostante la medaglia mi sento un perdente perché sono arrivato terzo, ma ne riparleremo tra quattro anni. L’esperienza olimpica è bellissima, trovarsi in mezzo a tutti quegli atleti è fantastico, ma il più grande campione è sempre al mio fianco ed è il mio allenatore, Fabrizio che ha vinto tantissimo nel triplo e ha gareggiato fino a 42 anni ad alti livelli. Quando sono sotto pressione penso che alla fine quello che faccio è facile io devo solo correre e saltare”.

Infine Giannone: “Quando Fabrizio Donato mi ha telefonato dicendomi che dovevamo aiutare un ex atleta ho risposto subito presente. Quando lo abbiamo incontrato era un clandestino e per prima cosa abbiamo ottenuto i documenti come rifugiato politico, dopo volevamo farlo allenare e con l’aiuto delle Fiamme Gialle Andy ha ricominciato ad allenarsi ad alto livello. Poi dovevamo ottenere la cittadinanza e Mattarella gli ha dato la qualifica di cittadino italiano con un decreto ad hoc. L’ultimo step era farlo gareggiare per l’Italia e non era facile vista la normativa per cui un atleta non può cambiare nazionalità nell’arco di quattro anni, ci siamo scontrati a livello internazionale, alla fine ha ottenuto la possibilità di gareggiare il primo agosto e il 7 c’era la sua gara. Nel 2025 ci saranno i campionati del mondo ed europei indoor, dove cercheremo di raggiungere risultati ancora migliori”.

Daniele Mazzi