Liste d’attesa per visite ed esami: "Troppe richieste". La lente sulle ricette

Le mosse dell’Azienda ospedaliera spiegate dalla direttrice sanitaria. Maria De Marco: "Lavoriamo con Asl per ridurre la domanda". .

"Per i tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali abbiamo messo in atto tutte le possibili misure organizzative a nostra disposizione": al di là del volume di attività, eccoci al confronto con la direttrice sanitaria delle Scotte, Maria De Marco, sul problema cronico delle liste di attesa per esami e visite, comune a tutta la sanità pubblica.

Il problema è l’aumento delle richieste?

"La domanda di prestazioni ambulatoriali è in costante crescita; le prescrizioni sono aumentate ulteriormente nel 2024 rispetto agli anni precedenti. L’andamento delle prescrizioni ambulatoriali (prime visite e prestazioni diagnostiche) è in costante aumento. Il trend delle prescrizioni annuali di prime visite vede un incremento del 9,4% del numero di prescrizioni effettuate nel 2023 (145.970) rispetto a quelle del 2022 (132.226) e addirittura del 30,9% di quelle effettuate nel 2019 (100.852). Il trend si conferma anche per i primi 9 mesi del 2024 con un +5,1% sullo stesso periodo del 2023, addirittura +36,5% sullo stesso periodo del 2019. Dal monitoraggio aziendale emerge che nel solo mese di settembre abbiamo avuto una domanda complessiva di prestazioni ambulatoriali di oltre 22.000 richieste, di cui circa 14.500 di primo accesso. La domanda è in costante aumento, ma oltre all’aumento dell’offerta, le cui risorse sono finite, dobbiamo lavorare sull’appropriatezza delle richieste".

Cosa è stato fatto intanto per smaltire le attese?

"Abbiamo innanzitutto aumentato l’offerta, aprendo nuove sedute in attività istituzionale. In alcuni casi una rimodulazione della durata di visita, come ad esempio in dermatologia, ci ha consentito di aumentare gli slot disponibili. Dove questo non è stato possibile o non sufficiente, come per visita ORL o cardiologica, siamo ricorsi all’attività aggiuntiva o al progetto denominato ’Clessidra’, istituito dalla Regione Toscana. E’ un progetto incentivante, che riguarda i medici in rapporto di esclusività, con obiettivi prefissati e che prevede un premio economico ogni 10 visite. Per le prestazioni di diagnostica, vista anche la sostituzione del parco macchine di Tac e Risonanze magnetiche ancora in atto e che ha diminuito temporaneamente la nostra offerta, in collaborazione con l’ASL è stato ampliato l’accesso al privato convenzionato anche per la zona senese".

Cos’altro si può fare?

"Lavoraresull’appropriatezza prescrittiva per ridurre la domanda, un ulteriore incremento dell’offerta non risulta sostenibile. Stiamo portando avanti insieme all’Asl e con la collaborazione dei medici di medicina generale un progetto sull’appropriatezza prescrittiva che si è concentrato in prima battuta sulla richiesta di visita cardiologica e di ecografia addome, ma che si sta allargando ad altre prestazioni. Lo sviluppo dei sistemi informatici di prenotazione in grado di indirizzare la prenotazione sulla base del quesito diagnostico, favorirebbe una presa in carico ab initio, con la possibilità di indirizzare subito l’utente nei percorsi, riducendo visite inappropriate o ripetute o prenotate in ambulatori errati. Il supporto del privato convenzionato ad oggi sembra indispensabile sia per l’attività ambulatoriale che quella chirurgica per aumentare l’offerta".

Sul fronte cardiologico cosa accade?

"La cardiologia è rientrata nei tempi di attesa. E’ stato necessario più che raddoppiare l’offerta, aprendo sedute ambulatoriali in istituzionale tutti i giorni, sabato compreso, a cui sono state aggiunte visite sia in produttività aggiuntiva che con il Progetto Clessidra, con un grande impegno di medici ed infermieri, per rincorrere una domanda che non sembra arrestarsi. Abbiamo erogato ad oggi oltre 5.800 prime visite cardiologiche nel 2024, rispetto alle 4.600 visite dello stesso periodo nel 2023 (+20,7%). Oggi riusciamo a prenotare una prima visita con il 98% del rispetto dei tempi di attesa".

Paola Tomassoni