Coldiretti torna ad affrontare temi caldi che riguardano anche gli agricoltori maremmani. Dall’emergenza lingua blu alla conferma della manovra di bilancio delle agevolazioni sul gasolio a sostegno del settore anche per il 2025, dalle risorse della nuova Pac, la politica agricola comune, all’opportunità del bando regionale per favorire la diversificazione delle aziende agricole e l’integrazione al loro reddito attraverso attività connesse come l’agriturismo, l’agricoltura sociale e la produzione di energie rinnovabili. "I temi sono tanti a partire dagli obiettivi centrati con le nostre mobilitazioni che non hanno risolto tutti i problemi ma hanno sicuramente dato delle prime risposte. – esordisce il Presidente di Coldiretti Grosseto, Simone Castelli – C’è una filiera in disequilibrio che va riallineata perché ai nostri agricoltori restano ogni 100 euro di spesa solo 7 euro di utile e per farlo serve puntare sulla trasparenza e al riconoscimento dei costi di produzione degli agricoltori che grazie alla legge contro le pratiche sleale, da noi invocata, ora hanno uno strumento per difendersi".
"Penso – prosegue Castelli – all’innalzamento del de minimis da 25 a 50 mila euro, ad una Pac più semplificata, alla cancellazione del 4% obbligatoria che è stata sostituita con la rotazione, alla cancellazione della proposta del regolamento contro i fitofarmaci che rischiavano di ridurre del 30% la produzione agricola comunitaria". A livello territoriale Coldiretti si dice a fianco del bando regionale per sostenere le multifunzionalità che mette in campo quasi 19 milioni di euro poi sul fronte della zootecnia Castelli dice: "In questi mesi ci siamo impegnati ad aiutare le imprese zootecniche che insieme alla calamità delle predazioni, devono fare i conti ora anche con i primi focolai di lingua blu – denuncia - che hanno portato alla morte di decine di pecore". La lingua blu è una malattia infettiva non contagiosa dei ruminanti che si trasmette tramite dei moscerini del genere Culicoides che non colpisce l’uomo e non infetta il latte e la carne ma può comunque causare la morte dell’animale". Alle aziende colpite in questa fase servono indennizzi e un piano per evitare la sua diffusione.