Confcommercio e Confesercenti provinciali si schierano contro le ultime restrizioni anti covid varate dal premier Conte per esercizi pubblici di somministrazione ristoranti e pizzerie. Era d’altra parte prevedibile. Entrambe le associazioni morivano il loro "no". Per Federico Pieragnoli,direttore provinciale Confcommercio "è inconcepibile la stretta che riguarda bar e pasticcerie e la ristorazione con il limite orario alle 24 se con servizio al tavolo, fino alle 21 in assenza di servizio al tavolo. Inoltre il divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dei locali dopo le 21 significa chiudere bottega appena iniziato il lavoro". Nel mirino anche il comparto banchetti e feste. "Il limite di 30 persone imposto al wedding e altre cerimonie non tiene conto del contesto dei ricevimenti" osserva Pieragnoli. La presidente provinciale Francesca Marcucci mette in guardia. "Stiamo attenti perché chiudere banconi e attività è facile, ma la notte può solo diventare più incontrollata e pericolosa con una inarrestabile diffusione di abusivismo e degrado. Inoltre i fatturati sono già calati del 25%". Alessandro Ciapini direttore di Confesercenti Provinciale Livorno è della stessa opinione. "Le chiusure anticipate coinvolgono centinaia di imprese sul nostro territorio con migliaia di famiglie che hanno lottato per rimanere a galla e speso per rispettare le prescrizioni anti contagio". Ciapini fa due conti: "L’annuncio della nuova stretta ha già prodotto un calo del 20% di fatturato. Nei prossimi giorni salirà al 40%".
M.D.