MONICA DOLCIOTTI
Cronaca

L’hub della droga: "Livorno primo porto dei narcos in Italia"

Il procuratore Agnello: "Superata Gioia Tauro per l’approdo dei carichi ingenti di cocaina".

Il porto di Livorno "è diventato il principale hub di ingresso della cocaina in Europa, superando quello di Gioia Tauro". Lo dice a “La Nazione“ il nuovo procuratore capo di Livorno, Maurizio Agnello, 58 anni, figlio del magistrato Gioacchino Agnello, che fu presidente della Corte d’assise che giudicò a Palermo i così detti “delitti politici“, tra i quali proprio quello di Piersanti Mattarella, fratello dell’attuale presidente della Repubblica.

Il procuratore capo Agnello si è insediato il 4 novembre 2024.

Questo primato nei traffici illeciti dei narcos sudamericani ha alzato l’asticella dell’attenzione della Dda di Firenze su Livorno?

"Livorno e Prato sono le Procure in Toscana che maggiormente hanno rapporti con Direzione distrettuale antimafia di Firenze. Prato per la criminalità mafiosa o para-mafiosa cinese, Livorno perché è il porto di ingresso in Europa della cocaina, la più lucrosa fonte di guadagni per la criminalità organizzata".

I frequenti sequestri in porto dei carichi di cocaina, dimostrano l’efficacia dei controlli...

"Quando la cocaina arriva nei container a bordo delle navi provenienti dal Sud America, malgrado l’attività di intelligence e investigativa e malgrado la dotazione di mezzi tecnologici di cui dispongono Agenzia delle dogane e Guardia di finanza, capita alla volte che qualcosa sfugga alla fitta rete dei controlli. È inevitabile, purtroppo. Il porto di Livorno ha le dimensioni di una città, con cinque ingressi e altrettanti varchi doganali da tenere sotto sorveglianza. Un lavoro difficile e complesso; in un contesto del genere e i trafficanti di cocaina lo sanno molto bene".

L’ultimo sequestro operato da Guardia di finanza e Agenzia delle dogane a Livorno, 217 chili di cocaina per un valore di 60 milioni euro sulle piazze di spaccio in tutta Europa, risale a fine gennaio.

Per la prima volta però il container con il carico era stato imbarcato in Cile, dove non si produce la droga. Che significa?

"È la dimostrazione che i trafficanti tentano tutte le strategie per aggirare i controlli, anche cambiando il porto di partenza dei carichi".

Livorno rischia di essere oggetto delle mire espansive della criminalità organizzata per la sua peculiarità di hub europeo della cocaina?

"Provengo da Palermo e Trapani, dove si tocca con mano la presenza della criminalità organizzata, contro la quale io stesso ho operato quando sono stato alla Dda di Palermo. Mi sento dire che Livorno è un contesto sociale, politico e criminale diverso, che sto studiando".

Monica Dolciotti