REDAZIONE CRONACA

L’eredità di Ettore Bernabei nel libro di Piero Meucci

Capoliveri, alla presentazione del volume c’era anche il figlio Giovanni . L’iniziativa portata all’Elba da Brandani, presidente del Premio Brignetti

"Il nostro scopo è divertire e informare le persone che visitano l’Elba e Capoliveri. L’isola è anche cultura. Per questo motivo insieme al Premio Letterario ‘Isola d’Elba-Raffaello Brignetti’ ed alla Fondazione Formiche abbiamo organizzato questo evento per comprendere la storia d’Italia dal dopoguerra fino agli anni ‘80". L’assessore Laura Di Fazio ha introdotto la serata dedicata alla presentazione del libro del giornalista Piero Meucci ‘Ettore Bernabei Il primato della politica’, edito da Marsilio. Sono intervenuti l’autore, il figlio di Ettore Bernabei, Giovanni, manager della Lux Vide, ed il presidente della giuria letteraria del premio ‘Elba-Brignetti’ Alberto Brandani. "Abbiamo deciso di fare un tour in Italia con tappa a Capoliveri è la quarta tappa, per presentare questo libro – ha spiegato il professor Brandani - perché crediamo possa essere un utile arricchimento per le nuove generazioni e tutti gli appassionati di politica. La domanda che ci dobbiamo porre è se ci fa sempre voglia di occuparci di politica oppure no. Le motivazioni che mi hanno spinto personalmente sono da un lato una affettuosa amicizia con Ettore, dall’altro il lavoro minuzioso di Meucci, che leggendo e trascrivendo i diari segreti di Bernabei dal 1956 al 1984, ha fornito importanti pillole di storia. Come ad esempio il fatto che sia la Dc che il Partito Comunista non volevano il referendum sul divorzio che fu imposto dalle gerarchie ecclesiastiche". "Il libro – ha spiegato Meucci – racconta ciò che Ettore Bernabei ha annotato ogni giorno con molta precisione in 38 diari. Tremila pagine scritte a mano con ragionamenti, riflessioni, fatti, sentimenti, emozioni. È stata un’esperienza unica grazie alla quale credo di aver tracciato la sua figura in modo completo, anche come consigliere di Amintore Fanfani". "Mio padre – ha sottolineato Giovanni – ci chiedeva di essere riservati. Abbiamo colto la sua importanza al momento del rapimento Moro. Vedere le lettere di Moro, vedere tanti ex Dc chiedere consiglio al babbo, ci ha fatto capire quanto fosse importante".

R.M.

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