Marco Landucci (foto), 35 anni, nato a Rosignano Solvay, decide di parlare della sua malattia attraverso una canzone, affiancato in questo progetto dal suo amico produttore Jimmy Burrow raccontano a cosa stanno lavorando. Marco-"Verso 22 anni mi sono trasferito a Firenze perché sentivo il bisogno di cambiare aria, ma dopo 8 anni lì mi era entrata in testa l’idea che dovevo assolutamente realizzare il mio sogno di aprire un’attività tutta mia. Da un giorno all’altro mi sono licenziato da un lavoro che per il mio fisico era perfetto dato che era un lavoro a tempo indeterminato, stavo seduto in ufficio e non duravo fatica, facevo un part time e avevo la mia pensione di invalidità. Tutto questo però mi stava stretto e prima di stare troppo male mi sono licenziato e sono tornato a Rosignano dove ho aperto la mia attività "Da quei ragazzi" a Caletta di Castiglioncello insieme ad un altro ragazzo, Gabriele Minore, ad oggi ex socio ma che senza di lui tutto questo non ci sarebbe mai stato e gliene sarò per sempre grato. La mia malattia è degenerativa quindi negli anni ho continuato a peggiorare fino a che a novembre dello scorso anno ero arrivato quasi al limite, ma proprio lì in quel momento è arrivata la cura che mi ha stravolto la vita. Così è cambiato tutto e ho deciso che non avrei più tolto del tempo alle cose che mi piacevano. Riesco ad allenarmi e a passeggiare senza durare troppa fatica, inoltre ho ripreso con la musica anche se con difficoltà perché per 35 anni mi sono reso conto di aver respirato in un modo che adesso dopo questa cura è totalmente cambiato, quindi di conseguenza è cambiata anche la mia intonazione e non riuscivo più capire come cantare. Allora ho iniziato un percorso con un insegnante di canto, Anna Romaldini" – "E la canzone come nasce?" "La canzone nasce da degli accordi quasi casuali che mi stavano piacendo e solo dopo ho deciso di scriverci sopra. L’ho scritta in un periodo in cui mi stavo allontanando da una donna e questo non mi faceva stare bene, e lì ho capito che lei era stata la mia malattia ma anche la mia cura in un periodo in cui per me era stato tutto nero, così questo si rifaceva al fatto che da poco tempo avevo finalmente trovato una cura per la mia malattia che mi ha cambiato la vita, così ho avuto questa idea di scrivere la canzone per la malattia come se parlassi a una donna, che mi far star male ma non me ne posso separare perché è sempre presente nella mia vita". Jimmy- "Sono entrato a caso in questo progetto. Una mattina sono passato dal locale a salutarlo e l’ho sentito suonare, mi ha detto che gli sarebbe piaciuto scriverci una canzone così io avendo un pochino più di esperienza in questo campo sono subito entrato nel progetto. Marco è molto autocritico, stiamo andando avanti. In due mesi di lavoro insieme abbiamo già discusso molto, ma fa parte del gioco. La canzone è finita, non vediamo l’ora di farvela sentire".
Federica Frascadore