I funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli (Adm) di Livorno hanno intercettato un carico di inneschi per fuochi pirotecnici importanti dalla Cina. Sui documenti di accompagnamento erano stati spacciati come candele per l’accensione dei motori a scoppio. Il carico pericoloso inoltre ha viaggiato su nave senza le dovute precauzioni. È così emersa la frode su alcune spedizioni dalla Cina di questi inneschi per fuochi d’artificio. Quella individuata in questi giorni era l’ennesima di almeno altre 11 spedizioni fatte dalla Cina negli ultimi 3 anni. L’operazione dell’Agenzia Dogane e Monopoli (Adm) di Livorno è stata coordinata dal pubblico ministero Sabrina Carmazzi della Procura della Repubblica. Dalla classificazione non veritiera della merce importata il Reparto antifrode dell’Agenzia delle Dogane ha così ricostruito gli illeciti: contrabbando aggravato e falso a carico della Società di importazione che non ha sede su Livorno ma in Liguria. Le indagini hanno permesso di mettere sotto la lente di ingrandimento questa società di importazione. Le perquisizioni eseguite dai funzionari doganali di Toscana e Liguria, anche con il supporto dell’Ufficio antifrode di Genova, hanno confermato l’esistenza di un vero e proprio fenomeno fraudolento che attraverso la presentazione di documentazione non veritiera, ha consentito di eludere i controlli doganali per altre 11 spedizioni simili nel corso degli ultimi 3 anni. I carichi di merce non erano costituiti da quanto dichiarato (fili di rame, o candele per accensione di motori a scoppio) ma sempre da inneschi elettrici, dotati di minima carica esplosiva per fuochi di artificio, utilizzati in ambito professionale e destinati a una società che opera nello specifico dei fuochi pirotecnici. Ciascuna spedizione era costituita da circa 100.000 inneschi. Questo traffico di inneschi ha cosi causato un danno al bilancio dell’Unione Europea per la conseguente evasione dei maggiori diritti doganali previsti per questa tipologia di merce per oltre 15.000 euro. La Società di importazione dopo le contestazione dei resti e dell’evasione, si è attivata per il pagamento dei dazi evasi per 15mila euro. Infine la merce in questione ha rappresentato un rischio potenziale per la natura del prodotto sul quale non è stato possibile adottate durante il trasporto marittimo le precauzioni previste per gli inneschi che appartengono alla classe di pericolosità 1.4.S UN0454 del Imdg Code (International Maritime Dangerous Goods Code) della Imo (International Maritime Organization). M.D.
CronacaInneschi pirotecnici spacciati per candele
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