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"Il rigassificatore resti a Piombino". L’appello dei portuali alle istituzioni

Le agenzie marittime e gli altri operatori: "Spostarlo sarebbe un errore in termini economici e di sicurezza"

In alto: Stefano Venier, ad di Snam A sinistra: la nave rigassificatrice Italis Lng a Piombino

In alto: Stefano Venier, ad di Snam A sinistra: la nave rigassificatrice Italis Lng a Piombino

PIOMBINO (Livorno)Mentre si discute sulla collocazione futura del rigassificatore di Snam ormeggiato a Piombino, dopo la scadenza del luglio 2026, gli operatori del porto spiegano che sarebbe un errore togliere l’impianto dalle banchine. Un errore in termini economici e di sicurezza.

"La realtà è che l’unico traffico portuale che negli ultimi anni ha dato ossigeno al cluster marittimo piombinese è quello delle rinfuse solide, ma soprattutto quello delle rinfuse liquide importate attraverso il Terminal Fsru Italis Lng". Lo affermano, in una lettera aperta alla città e alle istituzioni, l’agenzia marittima Mixos di Ivo Miele, i Piloti del porto di Piombino, Freschi Alessandro & C. Shipping and Forwarding Agency, il Gruppo Ormeggiatori e Barcaioli porto di Piombino D’Arienzo s.r.l., Stmp Piombino.

"Lanciamo – spiegano – un grido d’allarme sottolineando che in questi ultimi due anni, se non ci fosse stato il rigassificatore, oltre al calo strutturale delle nostre prestazioni sarebbero potuti venire meno anche alcuni servizi essenziali per la sicurezza del porto. Servizi che proprio grazie alla presenza della nave Italis Lng sono stati potenziati".

E gli operatori spiegano: "L’amara verità è che, a fronte di un’importante crescita infrastrutturale del nostro porto, negli ultimi 15 anni non è corrisposto un adeguato incremento della produzione portuale che si è vertiginosamente contratta con la scomparsa di traffici storici per il porto di Piombino. Sono andati perduti i traffici connessi ai semi-rimorchi per la Sardegna per motivi oggettivi come la distanza dai principali nodi logistici".

"Riteniamo – sostengono gli operatori del porto – che ormai sia giunto il tempo in cui da parte di tutte le Istituzioni vi sia un doveroso ripensamento circa la permanenza del rigassificatore a Piombino e ciò anche nel contesto del completamento dell’assetto infrastrutturale previsto dagli Accordi di Programma per il rilancio dell’intero sistema economico locale. Quando si realizzerà il completamento di importanti opere infrastrutturali ciò costituirà un’indubbia fonte di attrazione per nuovi investitori. La prossimità del Rigassificatore potrebbe inoltre offrire vantaggi competitivi alla nuova acciaieria e alle aziende manifatturiere che si potrebbero insediarsi sui nuovi piazzali".

"Nell’ultimo anno e mezzo gli operatori del porto di Piombino, hanno dimostrato, anche nella gestione del traffico delle rinfuse liquide, la professionalità e la competenza necessarie per rendere il nostro porto efficiente, effettuando più di 50 operazioni con navi Lng (metaniere) in assoluta sicurezza. Da più parti è stata fatta invece una narrazione inesatta e forse volutamente incompleta. Spesso è stato usato il termine di “piccolo porto”, con un’accezione negativa, in realtà il porto di Piombino è tra i primi porti in Italia per numero di passeggeri trasportati ed è provvisto di un sistema infrastrutturale con banchine di grandi dimensioni, spazi retroportuali importanti, fondali a 20 metri e soprattutto aree di manovre evolutive per navi di grandi dimensioni".

Luca Filippi