Portoferraio (Livorno), 20 giugno 2023 – "La vita del farista è sempre stata il mio sogno fin da ragazzo, non la cambierei con nessun'altra al mondo", parola di Francesco Raia, il guardiano del faro di Forte Stella e di tutti gli altri segnalamenti dell'isola d’Elba e dell’isola di Pianosa.
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Da 37 anni. Quando è partito da Palermo per fare un corso di tre mesi agli Arsenali Militari di La Spezia, è stato assegnato allo scoglio e non si è più mosso. Certo se viene una libecciata c'è da pulire i vetri. Ogni tanto bisogna dare il cencio in terra, controllare che tutto funzioni e intervenire se c'è un'avaria. Ma fondamentalmente è un lavoro tranquillo che lascia molto spazio a hobbies e interessi personali. Poi Francesco qui ha trovato anche l'amore, la donna della sua vita.
"Il mio lavoro è controllare alla sera il corretto funzionamento dei segnalamenti e di giorno pensare alla manutenzione. Se è tutto tranquillo e non ci sono avarie, il tempo libero è tanto." Poi, a tornare indietro nel tempo, quante avventure evocano i racconti dei faristi del primo Novecento.
Storie che parlano di gente verace, grandi pescate, di una vita spartana con il minimo indispensabile a campare. Storie di libertà. Certo, poteva mancare il pediatra per i figli a portata di mano, magari i ragazzi andavano a scuola una volta ogni due settimane. E per mettere su il pranzo si accoppavano i conigli a colpi di doppietta dalla finestra.
Oggi questo mestiere affascinante ha i giorni contati. Il numero dei custodi della luce diminuisce e si prevede che entro il 2030 spariranno. L'automazione non ne rende più indispensabile la presenza, quelli che vanno in pensione non vengono sostituiti. L’avvento delle nuove tecnologie, l’utilizzo del Gps da parte sia delle grandi navi che delle imbarcazioni più piccole ha ridimensionato il loro ruolo. E’ un'altra pagina che si chiude. Ma resta il faro, la nostra sentinella che si erge fiera nella nebbia e non ci abbandona.
di Valerie Pizzera