Sono ore di attesa per la famiglia di Denny Magina che aspetta il via libera della Procura al rilascio della salma del loro caro. Denny ha perso la vita la notte di lunedì 22 agosto, dopo essere precipitato dal quanto piano dello stabile di via Giordano Bruno 8. Poco dopo essere arrivato in ospedale in ambulanza ha cessato di vivere. Lunedì sera sembrava si fosse conclusa l’autopsia sulla salma del giovane, sottoposta anche a Tac, ma a quanto pare – fatti anche i prelievi per gli esami tossicologici – è servito un supplemento di lavoro ai medici legali incaricati dalla Procura della Repubblica, dottor Luigi Papi e dottor David Forni. Così bisognerà aspettare fino ad oggi per capire quando la salma di Denny sarà riconsegnata ai genitori. Si pensa che, compiuto questo passaggio, il funerale sarà celebrato a Sorgenti, dove viveva. Poi la cremazione.
Prosegue intanto il lavoro dei carabinieri. Loro è l’appello a "chiunque abbia visto, o sentito qualcosa che possa servire a fare luce sulla morte di Denny Magina". Denny prima delle tre di notte del 22 luglio sarebbe salito al quarto piano di via Giordano Bruno dove, era noto a tutti, alcuni tunisini vendevano droga. Lui pare ci fosse arrivato con un amico, poi tra le due e le tre è successo qualcosa che ha causato la morte del ventinovenne, dalle voci raccolte pare avesse un grosso debito con i pusher. Denny era conosciuto da chi abita in via Giordano Bruno 8 dove è precipitato dal quarto piano. "Ci veniva spesso – la testimonianza di una inquilina – lo conoscevo da quando era un ragazzo. Sono rimasta scioccata dal modo in cui è morto. Sono convinta che qualcuno lo abbia spinto giù dalla finestra".
La stessa convinzione i familiari e gli amici di Denny l’hanno espressa al pm che sta coordinando le indagini, Giuseppe Rizzo. Intanto sulla pagina facebook #Giustizia per Denny, che conta ormai migliaia di iscritti, arrivano messaggi di solidarietà da tutta Italia e non solo: Empoli, Prato, Milano, Napoli, Caserta, dalla Costa Azzurra e dal Messico addirittura, dalla Sardegna, Genova, Taranto. Dal Friuli, dalla Sicilia, e dal Piemonte. Sempre sulla pagina facebook #Giustizia per Denny colpiscono le parole di una mamma, Donatella Eliseo: "Anche io ho perso Marco aveva 28 anni...morto in Brasile 10 anni fa per omissione di soccorso. Ho provato con tutti i mezzi, ma non è arrivata giustizia per lui ...Spero per te e la tua famiglia che si possa avere giustizia...Mi rivolgo alle istituzioni affinché venga tutelata la città di Livorno, in mano ormai da molti anni alla delinquenza che non apparteneva a questa città, la delinquenza organizzata, per questo sono riusciti a prendere il dominio del territorio.....Chiediamo giustizia per Denny, ma anche sicurezza nella nostra città". Parole che sono un pugno nello stomaco.
Monica Dolciotti