I folli di Dio buttano il cappello in aria

Cinquantatrè anni dalla morte di don Milani Stasera il ricordo alla Valle Benedetta

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’I folli di Dio La Pira, Milani, Balducci e gli anni dell’Isolotto’, (edizione San Paolo) è il libro di Mario Lancisi che sarà presentato questa sera alle 21 all’Abbazia della Valle Benedetta. L’incontro è organizzato dall’Associazione Alberto Ablondi con Emanuele Rossi, dalla Parrocchia di Valle Benedetta e dall’Associazione don NesiCorea: interverranno, oltre all’autore Mario Lancisi, mons. Antonio Cecconi, già Vicario generale della Diocesi di Pisa, e Domenico Mugnaini, direttore di Toscana oggi (il settimanale dei Vescovi toscani). A moderare l’incontro sarà Michela Berti, giornalista de La Nazione. Il 26 giugno è una data particolare, è l’ anniversario della morte di don Milani che ha avuto radici livornesi: ha trascorso l’infanzia a Castiglioncello e da prete veniva spesso in bici da Calenzano a trovare i suoi ragazzi nelle colonie di Calambrone. ’D’estate andava a trovare i ragazzi che erano al mare. Come Sandro, Marco e Polo, figli di Giovanna Francioni, una vedova. Erano in colonia a Calambrone, vicino a Livorno: “Non si preoccupi, vado io a trovarli”, disse don Lorenzo alla vedova. Partì alle tre di notte in bicicletta e arrivato a Calambrone fece montare tutti e tre i ragazzi in canna e li portò a visitare la nave Vespucci, attraccata sul porto di Livorno. Con l’aiuto di un marinaio spiegò loro il funzionamento della nave. Poi li riportò in colonia e riprese la strada di casa’ (Dal libro di Lancini, Don Milani La vita-Piemme, 2007). Nella spiritualità russa, i “Folli di Dio” sono i portatori di una sapienza che vive nella stoltezza e nella tradizione cristiana la follia è stata spesso legata alla profezia. E così sono stati definiti alcuni personaggi della Toscana del dopoguerra: il cardinale Elia Dalla Costa, don Giulio Facibeni, Giorgio La Pira, padre Balducci, don Milani, don Barsotti, ma anche i livornesi monsignor Alberto Ablondi e don Alfredo Nesi. Lancisi ha ricostruito le vicende all’interno di un periodo storico e sociale di fermento innovatore, fino a sottolinearne il recupero operato da Papa Francesco con la sua visita alla tomba di don Milani. Si tratterà di un incontro “in presenza”, nel rispetto della normativa anti-Covid, che segnerà l’avvio di una serie di manifestazioni per ricordare i dieci anni dalla morte del Vescovo Ablondi.

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