Livorno, 19 gennaio 2018 - Le chiamano oscillazioni esistenziali. Dal lavoro sedentario e sicuro in banca per decenni, ad una sua personale Dakar, on the road, una avventura in moto per 25 mila chilometri tra Alaska e Nordamerica. Da giugno ad agosto Alberto Marconcini, 62 anni, livornese doc, originario del quartiere San Jacopo ma trasferitosi in Lucchesia (vive a Vorno nel Comune di Capannori), in pensione da poco, andrà davvero oltre i confini dell’ufficio.
Con la sua Bmw R 1100 GS farà un tour niente male che lui stesso ci racconta: «Avevo bisogno di cambiare vita, di spaziare libero e affrancato da orari, impegni, obblighi. Ho già fatto il Sudamerica, arrivando, con la mia compagna, fino a Ushuaia, definita la fine del Mondo – commenta Marconcini – adesso ci dirigeremo, con due amici, uno di Lucca ed uno di Moncalieri, Torino, verso il Polo opposto. I due estremi del Mondo».
«Spediremo le moto a Vancouver e da lì faremo tappa a Proudhoe Bay, dove si trova il più esteso giacimento petrolifero statunitense e poi, attraverso la Dalton Highway, 300 chilometri su percorsi sterrati, proseguiremo in Canada. Entreremo negli Stati Uniti dalle Niagara Falls e da Toronto, per proseguire verso la costa orientale: Boston, Washington, Phliladelphia, ovviamente New York, dove rimarremo tre giorni. Successivamente – prosegue Marconcini – percorreremo l’America centrale, con una fermata per qualche giorno dal mitico parco di Yellowstone, fino a terminare il tutto, coast to coast, sul Pacifico, con Los Angeles, San Francisco, la Death Valley e Las Vegas nel Nevada». Marconcini ha sempre amato viaggiare: «Con il lavoro però era difficile, come puoi assentarti per oltre due mesi? I costi? Notevoli, ma l’esperienza ristora l’animo. Siccome però bisogna vivere l’aspetto pragmatico, concreto, ho avuto l’idea di verificare se ci sono aziende disposte ad investire su questo viaggio e io porterò in giro il loro marchio».