REDAZIONE CRONACA

Giani, il mandato parte da Montenero "La Regione sarà amica dei sindaci"

Voto alla Madonna nella prima visita da governatore: "Ecco il mio omaggio a tutti i comuni della Toscana. Ai sondaggi credevo poco, il patto di San Gimignano mi ha dato una grande forza per vincere"

Non ha fatto a piedi la famosa salita per arrivare al santuario sul colle livornese, ma all’indomani del voto che lo ha eletto presidente della Regione, Eugenio Giani ha voluto rendere il primo omaggio a lei, alla Madonna di Montenero patrona della Toscana. Ha acceso una candela, nella cappella della preghiera, per quel voto di riconoscenza tanto caro a chi, come lui, ha un profondo rispetto anche dei valori laici dei comuni. Ad accoglierlo i monaci vallombrosiani, il priore don Luca Giustarini, l’abate Lorenzo Russo e i volontari della Misericordia di Montenero. I saluti dell’ex assessore Cristina Grieco e del rieletto consigliere Pd Francesco Gazzetti. "Vengo a Montenero ogni anno, perché sono legato alla galleria dei comuni. E’ l’unico luogo magico dove si possono trovare tutti i comuni della nostra Toscana rappresentati dai loro stemmi. C’è il marmo di Carrara, la pietra serena, la pietra cotta".

Il neo Governatore si sofferma davanti allo stemma della Regione Toscana e, sorridendo, dice: "Ne faremo uno nuovo, più bello". Poi, riavvolgendo il nastro della memoria degli ultimi giorni dice: "Ai sondaggi credevo poco, la mia forza derivava dal manifesto firmato a San Gimignano da 186 sindaci su 273, ci hanno messo la faccia e mi hanno sostenuto e io mi sono sentito forte. I sindaci sono un riferimento fondamentale, il patto di San Gimignano sarà la chiave del ruolo nuovo che avrà la Regione: non gendarme ma amica dei cittadini, attraverso il dialogo con i sindaci".

Dal voto alla Madonna di Montenero parte dunque la grande sfida del neo presidente che, dopo la benedizione ricevuta da don Luca, è partito alla volta di Colle Val d’Elsa per incontrare i 300 dipendenti della Rcr che rischiano il posto di lavoro. "Poi vado a San Miniato, la zona dalla quale provengo".

Una benedizione particolare, quella ricevuta davanti all’immagine della Madonna dei miracoli: "Non è mai successo che un neo presidente eletto corra a Montenero – ha detto il priore – gli siamo molto grati come governatore e come cristiano, questo gesto indica la sua grande sensibilità verso questo luogo. Ma ai monaci tocca anche consigliare. Ed ecco il nostro consiglio. Eugenio Terzo Papa, pisano cistercense, un giorno scrisse a San Bernardo Chiaravalle e gli disse così ’Ora che sono Pontefice e devo governare che criterio devo usare per scegliere i miei collaboratori?’. E san Bernardo rispose ’Usa questa regola: se è saggio preghi per noi, se è dotto insegni, se è prudente ci governi. Questo è l’augurio che facciamo a Eugenio Giani, che abbia questa virtù: la prudenza".

Michela Berti

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