Sempre più diportisti cercano di mimetizzare le loro imbarcazioni sotto insegne di Stati esteri per sottrarsi al fisco italiano e alle rigide normative di settore, insomma fanno i ‘furbetti’. Ma la guardia di finanza è riuscita a smascherarne tredici. Infatti il Reparto operativo aeronavale delle fiamme gialle di Livorno, impegnato nel monitoraggio del settore della nautica da diporto per contrastare il fenomeno del ‘flagging out’, haindividuato ha individuato 13 imbarcazioni battenti bandiera estera, per un valore complessivo non dichiarato al fisco di oltre 800.000 euro, sulle quali sono in corso di definizione le relative sanzioni amministrative.
Sui proprietari, inoltre, si procederà con ulteriori approfondimenti di natura tributaria e fiscale finalizzati alla verifica della coerenza delle dichiarazioni dei redditi con la reale capacità reddituale e ontributiva dichiarate. Con il sistema del ‘flagging out’ taluni possessori di imbarcazioni da diporto, anche per fini commerciali, starebbero dismettendo la bandiera nazionale italiana per iscriverle nei registri di paesi stranieri con l’intento di sottrarsi alle normative fiscali, commerciali e di sicurezza della navigazione in vigore in Italia, con conseguente riduzione delle spese di gestione e per aggirare di fatto le attività di controllo in mare e nei porti. L’esito delle attività, concentrate maggiormente nel periodo estivo, ha così consentito di individuare nelle circoscrizioni di servizio dei Reparti navali del R.O.An di Livorno, queste 13 imbarcazioni battenti bandiera estera.