Cecina, 7 dicembre 2017 - «La vita è come una corsa in moto, nessuno sa quanta benzina il destino ha messo nel nostro serbatoio. C’è chi nasce con il pieno e chi, senza saperlo, viene al mondo già in riserva. Ma, che tu abbia il pieno o poche gocce di benzina non importa, quello che conta è andare sempre al massimo fino all’ultima goccia di vita». Sulla sua pagina facebook scriveva così Francesca Bernardoni, la ragazzina cecinese di 16 anni morta martedì pomeriggio nel terribile incidente di moto martedì pomeriggio, sulla statale 206 all’altezza di Scapigliato, quando la moto guidata dal suo fidanzato, Marco Dolfi, 23 anni, ha sbandato all’improvviso forse per il ghiaccio.
Una tragedia che ha scosso Cecina, dove la piccola Francesca - figlia di Massimo Bernardoni ex assessore della giunta Pacini – viveva con la mamma, la sorella maggiore e la nonna, dopo che i suoi si erano separati. Dramma nel dramma, il padre Massimo in questo momento si trova all’estero, in Cile, per la costruzione di una centrale Enel, e dall’altro capo del mondo ha ricevuto la tremenda notizia e potrebbe addirittura non riuscire a rimpatriare in tempo per i funerali della figlia, che si terranno oggi alle 15. In contemnporanea a Lastra a Signa si terranno i funerali di Marco. Le due salme, infatti, sono state restituite nella serata di ieri alla famiglia, dopo l’autopsia disposta dalla Procura di Livorno – pm di turno il dottor Giuseppe Rizzo – come atto dovuto. L’ipotesi più probabile è che la moto guidata dal ventitreenne sia scivolata per colpa del ghiaccio che iniziava a quell’ora a formarsi sull’asfalto. Ha invaso l’altra corsia ed è andata a schiantarsi contro un camion. Due cuori uniti da una passione grande, quell’amore viscerale per le due ruote a motore, da cross e da strada. Lui il pilota, lei la sua fida scudiera. Sempre insieme, nonostante le distanze. Una passione che li accomunava e aveva visto scoccare la scintilla della loro unione.
Marco era un pilota provetto, anche se solo pochi giorni fa aveva superato l’esame per la patente A che consente di guidare moto senza più limiti di cilindrata e potenza, e finalmente poteva circolare con la sua Yamaha da corsa che da due anni lo attendeva su un cavalletto nel garage. E proprio martedì, vista la bella giornata di sole, lui aveva organizzato un giro sulle colline di Orciano, conosciute e tanto amate dai motociclisti di tutta la Toscana proponendo la gita alla sua Francesca. Si stava facendo buio e stavano rientrando quando la moto è imbizzarrita, schizzata via sul ghiaccio, proprio mentre, in direzione opposta, arrivava il mezzo pesante. Il camionista - sotto choc – si è visto piombare addosso la moto e nulla ha potuto fare per scansarla. L’impatto è stato fatale. Ora di Francesca Marco rimangono tanti sogni spezzati, e un amore che li ha visti uniti anche nella morte. Lei frequentava ancora le medie a Cecina: aveva perso, per motivi familiari e di salute, due anni di scuola. Ma si era rimessa in pista, con il coraggio di sempre. Amava disegnare e sognava che quello diventasse il suo futuro. sperava, un giorno, di diventare una disegnatrice.