Anche il Wwf dice no ai pannelli fotovoltaici in Bocca di Cornia. "Oltre all’annoso problema delle discariche di Rimateria, alla zona industriale lontana dall’essere bonificata e al parco eolico, tutti alle porte di un’Oasi Wwf Orti-Bottagone, adesso si profila la perdita dei pochi terreni coltivati nell’area di Bocca di Cornia e di Montegemoli – incalza il Wwf - qui insiste il progetto di due grossi impianti fotovoltaici a terra da oltre 100.000 pannelli che vedono il consumo di quasi 80 ettari di terreno agricolo (l’equivalente di circa 80 campi di calcio) tuttora coltivato e che, se realizzati, toglieranno quel poco di paesaggio rurale rimasto. Ignoriamo la motivazione per cui la Regione Toscana abbia escluso queste aree da quelle soggette alla tutela, prevista dalla normativa regionale e tutto questo fa pensare a progetti calati dall’alto e non condivisi con chi vive il territorio. In questo modo non si tutela il suolo, bene sempre più raro e prezioso, ma anzi, si dà un altro colpo alla piccola agricoltura, che deve così cedere ulteriormente il passo agli interessi dei più forti". Per il Wwf le Istituzioni nazionali e regionali dovrebbero puntare ad incentivare i tetti fotovoltaici (pubblici e privati), senza contribuire ad erodere ulteriori ettari di suolo agricolo.
CronacaFotovoltaico a Bocca di Cornia Il Wwf contrario al maxi impianto