Livorno, 26 giugno 2018 - «Le metodologie di indagine si sono andate affinando, i dati che emergono in maniera importante sono i sequestri di beni immobili e mobili, e i denunciati. Questo è dovuto ad un affinamento dell’attività investigativa». Così commenta l’attività della Guardia di Finanza da gennaio 2017 al maggio scorso il comandante provinciale delle Fiamme Gialle Paolo Borrelli. «E’ anche rilevante il dato dei traffici portuali – ha aggiunto il colonnello – Abbiamo effettuato grandi sequestri dal punto di vista dei traffici illeciti. Nel nostro porto c’è un’attività molto attenta di monitoraggio dei flussi, l’operatore economico deve sentirsi totalmente tutelato. Insieme agli altri attori istituzionali mettiamo il massimo impegno nell’analizzare il traffico di merci che vede spesso Livorno come porta di accesso per altri territori. Il porto è una realtà caratterizzante, noi abbiamo militari impegnati ai varchi doganali giorno e notte. C’è un grande sforzo, consapevoli della delicatezza dei traffici illeciti che è un problema che non investe solo il porto di Livorno».
Ma anche il dato dei 243 evasori totali è certamente rilevante. «Come è stato possibile individuarli? Con attività accurata e meticolosa di selezione a monte dei contribuenti destinatari di attività ispettiva – ha spiegato Borrelli –. Resa possibile attraverso la messa a sistema delle 40 banche dati che consentono di avere dei segnali per mappare profili di rischio. E poi l’attività di intelligence e controllo economico del territorio. Così selezioniamo i contribuenti, perché il target del corpo guarda alle frodi più strutturate».