
Qualche colpo di tosse secca mentre racconta al telefono le tre settimane più lunghe della sua vita. Francesca Coscione è moglie e madre di tre figli. Da ventidue giorni è richiusa in casa con i suoi familiari, tutti positivi al Coronavirus. "Solo mia figlia maggiore non è stata contagiata – ci racconta al telefono – perché nei giorni che abbiamo iniziato a stare male era andata fuori Livorno a trovare il fidanzatino". Ma Francesca, il marito, due figli e la mamma hanno lottato contro questo terribile virus. "Lo chiamo il ghepardo – dice Francesca – perché lui entra dove gli pare con la velocità di questo animale e ti violenta, come vuole". Ora ne parla, perchè dopo ventidue giorni "ci hanno detto che il peggio è passato. Abbiamo molti strascichi, ma ancora io non sto bene, dolori al petto, colpi di tosse. Stato generale di malessere". Lei e il figlio maggiore Francesco di 17 anni sono quelli che hanno subito maggiormente gli effetti del Covid, il minore – Giorgio 14 anni – solo un giorno di febbre e la mancanza di olfatto. Il marito dieci giorni di febbrone e la madre, 82 anni, temperatura un poco più alta e un po’ di tosse, ma leggera. "Il Covid mi è stato servito su un piatto dalla scuola – dice Francesca – in classe c’erano compagni positivi ma asintomatici e da li è partito tutto. Quando li accompagnavo a scuola vedevo questa massa di ragazzi all’ingresso, in attesa del suono della campanella, molti senza mascherina, entravano tutti insieme. Dentro ci sono le misure di sicurezza, ma fuori era un grande assembramento". E prosegue: "Siamo stati molto male, anche sotto il profilo psicologico.Abbiamo avuto paura. Io ho dovuto dimenticare di avere il Covid, e stare vicina ai miei figli, per aiutarli. Psicologicamente li ho visti molto fragili, non è stato facile. Eravamo tutti positivi e abbiamo cercato di darci una mano a vicenda". Francesca ha cercato di mantenere l’equilibrio, esempio necessario per i figli in un momento così difficile.
"Se sono riuscita a mantenere la calma e a spezzare la solitudine che avvolgeva la mia famiglia – dice – lo devo molto ai medici. Grazie a Rossana Moroni che è stata la prima che ci ha supportati e ci ha applicato il protocollo con antibiotici e cortisone. Grazie a Riccardo Gambini il nostro medico di famiglia sempre molto presente, grazie a David Ristori medico del reparto Usca. Grazie a Giovanni Bagnoni per i suoi preziosi consigli". Nella mente di Francesca resterà, per sempre, indelebile l’immagine degli operatori sanitari che, nascosti dagli scafandri anti contagio, sono entrati in casa per fare i tamponi. "E’ stato un incubo".
Michela Berti