Livorno - In occasione dell'8 marzo, giornata dedicata alla Festa della donna, riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento del Centro antiviolenza Randi di Livorno.
"Per quanto su questo territorio come su tutti gli altri sia difficile e complesso lavorare per combattere la violenza sulle donne; per quanto ogni situazione, ogni storia, ogni donna, ci costringa a un’assunzione di responsabilità e ci passi un carico emotivo importante; per quanto lo scoraggiamento sia sempre in agguato, continuiamo ancora a credere, senza enfasi o sentimentalismo, che essere unite/i contro la banalizzazione, l’incredulità, la disorganizzazione, faccia sempre la differenza. E permette di farcela anche quando le situazioni sono particolarmente complesse e pericolose. Il centro antiviolenza Randi vuole ringraziare quanti a vario titolo gli permettono di lavorare nel miglior modo possibile per garantire alle donne che si rivolgono al centro attenzione, ascolto, sostegno."
"Chi è stata tradita proprio da chi doveva proteggerla ha tutto il diritto di chiedere e trovare protezione e chi ha smesso di esistere deve poter riscoprire la bellezza di tornare a essere viva. Ringraziamo i Servizi Sociali dell’Asl, in particolare le assistenti sociali Laura Adorni e Laura Badalassi e i Servizi Sociali del Comune di Livorno ( in particolare gli assistenti sociali Paolo Tiso, Loredana Bertagni, Maila Fabbrizi, Laura Passerai) per l’attenzione con cui da un po’ di tempo ci accompagnano, pur in tempi così difficili, nel co-costruire insieme alle donne che hanno conosciuto la violenza nella loro storia, una strada e una nuova direzione da poter percorrere. Ringraziamo la Marescialla Monica Giorgi per le competenze che mette in campo e la giusta attenzione che pone al lavoro di rete vero".
"Il momento in cui la donna trova il coraggio di sporgere denuncia è un momento sempre particolarmente delicato e carico di tensione: trovare, sia nell’operatrice del Centro antiviolenza che l’accompagna, sia in chi rappresenta le Forze dell’Ordine, un’accoglienza partecipe e una modalità di lavoro condivisa, aiuta sicuramente la donna a fidarsi e ad aprirsi per riuscire a dire l’indicibile. Facciamo particolare riferimento a un caso decisamente complesso seguito nel mese di dicembre scorso a cui, dopo solo 14 giorni, ha fatto seguito l’adozione da parte del giudice di provvedimenti in base all’ art. 342 bis c.c.(ordini di protezione contro gli abusi familiari) e, poco dopo, l’arresto dell’uomo maltrattante, tutt’ora in carcere. Le sinergie messe in campo così in questi ultimi mesi stanno permettendo a diverse donne prese in carico in situazioni di grave rischio di ricominciare a vivere con una nuova forza e fiducia. Quando il lavoro di rete funziona produce sempre energie positive e risultati visibili. Quando le cose funzionano vanno evidenziate, semplicemente".
Il centro antiviolenza Randi è in piazza XX settembre, 1G. Orari: lunedi, martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 9,30 alle ore 12,30; giovedì pomeriggio ore 17- 19.