Livorno, 29 giugno 2018 - «Eravamo a tavola per il pranzo, in cucina. All’improvviso abbiamo avvertito un fortissimo boato e in casa ha tremato tutto. Ho preso il bambino in braccio e sono corso fuori con mia moglie. Solo allora ci siamo resi conto che nell’appartamento accanto al nostro, al 33 qui in via del Seminario, c’era stata un’esplosione. Abbiamo visto la donna che ci abita, correre fuori avvolta dalle fiamme». Questa è la testimonianza di Claudio Berelli, che risiede con moglie e figlio al 31 di via del Seminario. Ha vissuto quei drammatici momenti scanditi dalla fragorosa esplosione e dall’uscita in strada della donna trasformata in una torcia umana. «È corso incontro a lei un vicino – racconta ancora scioccato – Si è tolto la maglia che indossava e ha tamponato le fiamme che la stavano divorando. E l’ha adagiata a terra in attesa dell’ambulanza. Sono poi arrivati i soccorritori, che l’hanno caricata sulla barella e si sono diretti verso l’ospedale. La donna era in brutte condizioni. Che tragedia».
Indica poi il primo piano del civico 33. «Lì abitano una coppia e la loro figlia di 14 anni. Il babbo non era in casa al momento dell’esplosione. C’erano solo la mamma e la bimba. A loro è crollato il pavimento, sprofondato al piano terra. Sono riuscite a mettersi in salvo perché un paio di stranieri, nordafricani, hanno appoggiato alla loro finestra, che si affaccia su via Tonci, una scala e le hanno aiutate a scendere». La donna è stabilita in via del Seminario da 4 anni. «La casa al piano terra, devastata dalla deflagrazione – precisa – è stata acquistata dalla donna 4 anni fa. Era stata disabitata a lungo prima. L’aveva ristrutturata interamente. Pare ci stesse da sola. La conosciamo di vista. Speriamo che si ristabilisca...e riesca a guarire. Aveva brutte ustioni sul corpo. È stata una tragedia terribile». Che poteva avere conseguenze peggiori.
Monica Dolciotti