Transizione ecologica. L’Eni rilancia Livorno. Il carburante del futuro dal cuore dell’ex Stanic

Presentato in prefettura il progetto che ha avuto il via libera dal governo. La bioraffineria sarà completata nel 2026: vi lavoreranno 800 persone

Livorno, 27 settembre 2024 – Biocarburanti anche dall’olio esausto delle patatine fritte. E’ rivoluzionaria la bioraffineria Eni a Livorno, che servirà da ponte nella transizione ecologica nei prossimi anni, consentendo di ridurre le emissioni di C02 dei motori termici.

La terza bioraffineria in Italia sarà a Livorno
La terza bioraffineria in Italia sarà a Livorno

“Serviranno alla bioraffineria di Livorno, che entrerà in esercizio nel 2026, 500mila tonnellate l’anno di materie prime che arriveranno dagli olii vegetali esausti e i grassi animali e dagli agri-hub della filiera agricola su terreni residuali in Africa, per produrre 500mila tonnellate l’anno di biocarburante HVO (diesel di origine biologica), con un tenore di CO2 inferiore tra il 65 e 90% rispetto ai carburanti tradizionali”. Lo ha spiegato ieri il direttore della raffineria Eni di Livorno, Piero Cheriè, alla riunione istituzionale convocata in Prefettura a Livorno dal prefetto Gianfranco Dionisi per fare il punto su questo progetto improntato al rilancio del sito industriale Eni, che dal petrolchimico punterà definitivamente sul green.

La bioraffineria di Livorno si aggiungereàa quelle di Gela e Porto Marghera. Alla presentazione sono stati invitati tra gli altri anche il presidente del cda di Eni Giuseppe Zafarana, i sindaci di Livorno Luca Salvetti e Collesalvetti Sara Paoli, il presidente di Confindustria Livorno Massa Carrara Piero Neri e il presidente della Regione Eugenio Giani. In ballo c’è un investimento da oltre 500 milioni di euro. Il direttore Cheriè ha assicurato istituzioni e cronisti: “Con l’impianto a regime nel 2026 avremo gli stessi occupati di oggi. Addirittura un picco nel 2025 pari a 1000 unità lavorative nella fase di cantiere”.

Al tavolo della Prefettura è stato ricordato dal direttore Cheriè che “l’iter per la Via (Valutazione di impatto ambientale) per la bioraffineria di Livorno è stato avviato nel novembre 2022. Si è concluso con il decreto del Ministero dell’ambiente e sicurezza energetica e del Ministero della cultura emanato a inizio settembre”. La costruzione della bioraffineria dipenderà ora dall’Autorizzazione unica che prevede anche l’Autorizzazione a costruire. “Si spera arrivi – l’auspicio del direttore Cheriè – entro ottobre 2024. A quel punto l’avvio dei lavori sarebbe previsto già entro il 2024”.

C’è in gioco anche la questione delle bonifiche delle aree industriali. Ancora il direttore Cheriè, a margine del tavolo istituzionale, ha risposto: “La raffineria di Livorno rientra nel Sin, Sito di interesse nazionale. A tale riguardo serve il nulla osta ministeriale sull’analisi di rischio per proseguire con il nostro piano di bonifica sulle acque di falda”. Il presidente della Regione Giani, soddisfatto, ha commentato: “Finalmente siamo arrivati a questo risultato per il quale abbiamo lavorato tenacemente. Il progetto della bioraffineria può consentire lo sviluppo dell’impianto preesistente, con la garanzia della sua sostenibilità ambientale e dei posti di lavoro”.

Il sindaci di Livorno e Collesalvetti, dopo anni di incertezze sul futuro della raffineria, hanno tirato un sospiro di sollievo. “È ormai certo – ha dichiarato il sindaco Salvetti – che per la sua strategia green Eni ha bisogno della ’terza gamba’ di Livorno, dopo Porto Marghera e Gela”.

Monica Dolciotti