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"Siamo alleati perché il nostro obiettivo deve essere quello di far vincere Giani". Federico Mirabelli, segretario comunale del Pd, usa sempre il bilancino quando l’argomento è scottante e la candidatura di Alessandro Cosimi, capolista per Italia Viva, scotta, anzi brucia nel Pd. Brucia perchè l’ex sindaco è stato per decenni uomo di punta del partito, già segretario, assessore, sindaco. Per molti anni leader indiscusso del partito a Livorno. "Gli faccio gli auguri per la sua campagna elettorale – dice Mirabelli – mi dispiace di aver appreso della sua candidatura dalla stampa. Nel nostro ultimo incontro, ce ne sono stati due di cui uno alla presenza del capogruppo Paolo Fenzi, abbiamo parlato di tante cose, ospedale, porto, ma con Cosimi non ci sono state rotture. Lui ha rappresentato un disagio ma io non ho avuto l’impressione di perdere un iscritto o di avere davanti un candidato regionale di Italia Viva". Un disagio che si traduce nel giudizio dato sulla ’gestione opaca’ del PalaModì da parte di qualche ’ex compagno’. Cosimi si aspettava una difesa d’ufficio da parte di via Donnini, quella che c’è stata è apparsa debole. "Io devo pensare al Pd di Livorno – riporta la barra al centro Mirabelli – e alle prossime elezioni regionali. Noi abbiamo dato segno di rinnovamento mettendo una giovane, Federica Benifei, come capolista". I renziani hanno invece preferito puntare sull’usato sicuro per consolidarsi a Livorno: Cosimi avrà anche tanti ’nemici’ – politici, s’intende – ma è un abile oratore e potrebbe drenare un bel po’ di consensi in quel bacino di centrosinistra, recinto di caccia di Francesco Gazzetti fanalino di coda nella lista livornese del Pd.
Cosimi contro Gazzetti? "Ogni candidato farà la propria campagna elettorale – cerca di stemperare il segretario comunale – Italia Viva è nata con una funzione che guarda più all’area liberale e di centro. Per sua natura è proiettata alla conquista dei voti nell’area moderata. Il Pd invece è una formazione di centrosinistra e a Livorno ha un insediamento di un certo tipo. Anche le forze civiche hanno una forza specifica, insomma non c’è una competizione. Dobbiamo cercare tutti insieme di portare più voti a Giani". Poi il segretario comunale aggiunge: "Al momento non c’è una forma di coordinamento tra gli alleati ma il primo di settembre verrà Giani a Livorno, aprirà la seconda parte della campagna elettorale". La location è tutta dadefinire: "Forse la Terrazza Mascagni, ma con i permessi è un problema. Anche la campagna elettorale, ai tempi del Coronavirus, è complicata".
Michela Berti