MONICA DOLCIOTTI
Cronaca

Edicolanti, presidio in piazza Grande a Livorno

Rivendicano dignità e aiuti contro la crisi del settore che tra capoluogo e provincia ha portato alla chiusura di 20 chioschi. Appelli al Governo e al Comune

La protesta degli edicolanti a Livorno

Livorno 30 ottobre 2019 - Oltre cinquanta edicolanti di Livorno si sono riuniti assieme a Daniele Domenici, segretario provinciale del Sinagi, il sindacato del comparto, dando vita al presidio organizzato oggi  in piazza Grande. Un presidio "a difesa della dignità di una categoria - spiega lo stesso Domenici - che sta soffrendo in modo drammatico la crisi del settore. Si leggono e si vendono sempre meno giornali e i margini di guadagno per noi sono drammaticamente calati. Per tale ragione raccogliamo firme per la petizione con la quale chiediamo al Governo un sostegno pubblico per il settore e margini di guadagno più elevati per permetterci di sopravvivere".

Sempre Domenici ricorda che da gennaio ben venti edicole hanno chiuso in tutto il territorio della provincia e la metà di queste a Livorno con oltre venti posti di lavoro persi. Eppure le edicole sono un presidio sociale e di salvaguardia del pluralismo dell'informazione".

Per il Sinagi "la liberalizzazione del mercato dei giornali ha messo in crisi le edicole perché i quotidiani  si vendono anche in tabaccheria e nei supermercati". Così per tamponare la falla "si sta cercando di portare in porto la convenzione con il Comune di Livorno per consentire ai chioschi dei giornali di erogare ai clienti anche i servizi anagrafici. - sottolinea Domenici - Fu approvata una apposita delibera lo scorso mandato amministrativo. Riprendiamo ora il dialogo con il nuovo assessore al commercio Rocco Garufo per arrivare alla firma. della convenzione".

Le edicole potrebbero diventare anche importanti infopoint turistici durante la mostra di Amedeo Modigliani che inizierà a novembre. "Ma non basta - osserva Domenici - perché questa come altre attività,  devono avere una redditività per gli edicolanti. A tale  proposito servirebbe un tavolo regionale per un progetto con il quale finanziare il settore. Ma dovrebbero partecipare  anche i giornali".