Due agenti feriti da un detenuto nel carcere di Porto Azzurro

La denuncia del sindacato Sappe: “Occorrono interventi immediati e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario”

Il carcere di Porto Azzurro

Il carcere di Porto Azzurro

Porto Azzurro (Livorno), 15 giugno 2023 – Ancora violenza in carcere all’Isola d’Elba, a Porto Azzurro. Un detenuto ha aggredito e ferito due poliziotti penitenziari.

È successo stamani, giovedì 15 giugno, come riferisce il sindacato autonomo Sappe.

Ne dà notizia Francesco Oliviero, segretario regionale della sigla, che ricostruisce: «Verso le 11 un detenuto marocchino pretendeva di uscire dalla sezione e poter parlare con il sottufficiale addetto alla sorveglianza. Alla risposta dell'agente di dover attendere, in quanto doveva contattare telefonicamente il graduato, il detenuto ha forzato il cancello di sbarramento ed è uscito, dirigendosi verso gli uffici della sorveglianza. Gli agenti in servizio tentavano di riportarlo alla calma, ma venivano aggrediti dal detenuto».

«Due agenti sono rimasti feriti e trasportati all’ospedale che ha diagnosticato prognosi dai tre ai cinque giorni - continua - Solo grazie al pronto intervento e alla professionalità di altri poliziotti si è riuscito a riportare alla calma il detenuto e riaccompagnarlo in cella».

Già all’inizio di maggio un grave episodio di verificò nello stesso penitenziario (clicca qui)

Oliviero spiega che «il carcere di Porto Azzurro ormai da tempo deve gestire con le esigue unità a disposizione detenuti problematici e poco inclini a qualsiasi piano trattamentale ed, a parere del Sappe, sono incompatibili con la struttura penitenziaria elbana. Le carceri della Toscana stanno vivendo ormai da tempo momenti di grande difficoltà nella gestione di tali detenuti. Sono continue le aggressioni al personale. La situazione è diventata insostenibile».

Per Donato Capece, segretario generale del Sappe «ormai è un bollettino di guerra e le vittime sono sempre le stesse: le donne e gli uomini in divisa della polizia penitenziaria. Occorrono interventi immediati e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario. Servono soluzioni politiche: espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli ospedali psichiatrici giudiziari».