Livorno, 8 marzo 2021 - Due donne con un amore in comune: l’Arma dei Carabinieri. Il tenente colonnello Irene Micelotta, 46 anni, prima ufficiale donna paracadutista (oggi in servizio alla seconda brigata mobile di Livorno), ex comandate della compagnia di Cecina, e del carabiniere al suo primo incarico Irene Podda.
Il comando provinciale dei carabinieri di Livorno ci ha permesso di incontrarle e di farci raccontare la loro esperienza, una testimonianza per questo 8 marzo.
Irene Podda, 22 anni, a Livorno da 3 mesi: "Mi sono arruolata nel 2018. Ho dovuto fare tante rinunce anche nella cerchia degli amici che fanno la vita normale. Ero preparata a questo salto perché provengo da una famiglia dove da cento anni si veste la divisa dei carabinieri dal mio bisnonno fino a mio padre".
La tenente colonnello Micelotta ha sempre sognato "di diventare paracadutista – dice sorridendo –, ho così frequentato l’Accademia dell’Esercito di Modena il primo anno in cui è stata aperta alle donne: il 2000. Appena entrata hanno rasato la testa anche a me".
"Siamo unite anche dalle nostre origini meridionali - dicono con orgoglio Podda, sarda e Micelotta, calabrese - oltre che dall’amore per le divise". «Non ci sono sabati e domeniche – raccontano all’unisono –, parlare di vita privata è difficile".
La carriera della tenente colonnello Micelotta, sposata con un carabiniere e mamma oggi di una bimba di 10 anni, parla da sola: "Il corso paracadutisti (ero l’unica donna) è stato durissimo. Non si poteva saltare una giornata nemmeno con la febbre. Altrimenti eravamo fuori. Dopo 10 mesi su 90 allievi ne erano rimasti 25". Dopodiché, come ufficiale carabiniere paracadutista operativo, ha partecipato a missioni all’estero. "In Kosovo nel 2012 e a Hebron in Palestina nel 2013 – ricorda la Micelotta –. All’epoca mia figlia aveva 2 anni e mezzo. Nel gennaio 2020 ero in Libano dove sono rimasta bloccata per due mesi perché i voli militari erano stati sospesi per la pandemia".
Per la tenente colonnello Micelotta e la carabiniere Podda le regole da rispettare sono rigide. "Look sobrio e condotta di vita impeccabile – confermano – non possiamo indossare gioielli, o tingere capelli e unghie anche se in quanto donne sarebbe bello".
Per Irene Podda "uscire la sera per la pizza e fare le ore piccole per alzarsi tardi la domenica è un ricordo lontano". Ripensamenti? "Con la maternità la situazione si è complicata – ammette la Micelotta – ed è stato più difficile conciliare famiglia e lavoro. L’Arma però è molto attenta alle famiglie del suo personale. Non ci fa mancare il supporto". La giovanissimo Podda: "Non ho mai avuto ripensamenti e quando ho un dubbio chiedo consiglio a mio padre".
Monica Dolciotti