MONICA DOLCIOTTI
Cronaca

"Disco al Grande? Aprirò anche il duomo"

Livorno, il vescovo Giusti ’benedice’ il progetto nel centro città e rilancia: "Non chiudiamo i giovani in un ghetto"

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di Monica Dolciotti

"Cosa penso del progetto di discoteca all’ex cinema Grande? Meno male che si pensa a un’iniziativa del genere per i giovani! Se si farà, aprirò la Cattedrale di sera per i ragazzi perché ci possano andare anche nel dopo cena. Ma questo a patto che il locale all’ex cinema Grande rispetti ogni regola e non entri in conflitto con i diritti dei residenti. Le autorità preposte facciano i controlli e la discoteca venga progettata con tutti gli accorgimenti inclusa l’insonorizzazione".

Il vescovo Simone Giusti vede quindi di buon occhio l’idea di trasformare in discoteca l’ex cinema Grande, per la quale invece tre associazioni di residenti hanno già depositatato in Comune 1235 firme e hanno organizzato un incontro oggi alle 17 nella sala conferenze ‘Simonini’ sugli Scali Finocchietti 4 al quale sono invitati a partecipare cittadini del centro e rappresentanti di tutte le forze politiche che siedono in consiglio comunale. Il vescovo auspica "la massima partecipazione e un incontro proficuo tra i cittadini, le istituzioni e gli imprenditori che vogliono fare questo investimento".

Fa poi una riflessione: "Bisogna guardare i giovani non come un problema da chiudere in un ghetto lontano da tutto e tutti. Piuttosto vanno educati dalle famiglie e dalla scuola, ma a questo scopo occorrono progetti educativi territoriali. Un’esperienza del genere la realizzammo anni fa a Salviano con l’allora assessore Carla Roncaglia quando sindaco era Alessandro Cosimi. Le parrocchie non si tirerebbero indietro dando il loro contributo. Così i giovani possono e devono essere educati a diventare buoni cittadini che rispettano anche i diritti". Il vescovo già questa estate ha scoperto le sue carte. Anche lui vuole essere della partita costruendo occasioni di incontro e socializzazione "sane - così le ha definite - per i giovani".

Spiega monsignore Giusti: "Nel quartiere Corea in via La Pira la Diocesi possiede un immobile da ristrutturare che potrebbe ospitare un locale dove i ragazzi potrebbero ballare e stare in compagnia. Ne ho parlato con l’assessore al sociale della Regione (Serena Spinelli, ndr) perché il progetto dev’essere accreditato come iniziativa per prevenire le devianze giovanili. Servono operatori del servizio civile, più un operatore professionale assunto stabilmente. L’impegno sarà notevole. Intanto Fondazione Caritas sta elaborando il progetto". C’è però un altro immobile, in via Donnini, già disponibile. "Una volta ottenuto l’accreditamento regionale – conclude il vescovo – potremmo partire con il primo step mettendo a disposizione gli spazi inutilizzati nel week end in via Donnini, dove vengono svolte durante la settimana attività di consultorio, laboratorio dei mestieri e laboratorio informatico. Quando queste attività sono ferme, gli spazi comuni potrebbero essere destinati ai giovani per ballare, o stare insieme".

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