Livorno, 22 agosto 2023 - È trascorso un anno dalla morte di Denny Magina, precipitato dalla finestra al quarto piano di uno stabile di edilizia popolare in via Giordano Bruno 8. Erano le tre del mattino di lunedì 22 agosto. Da allora la famiglia di Denny (i genitori Erika, Sky e la sorella Asya) invoca "verità" e "giustizia". Lo farà anche questa sera con la fiaccolata organizzata in memoria di Denny: partenza del corteo alle 21 dalla Baracchina Bianca per raggiungere la spiaggia della vela.
Quel tragico mattino di un anno fa, Denny precipitò dalla finestra al quarto piano del caseggiato popolare di via Giordano Bruno 8. Era lì da prima della mezzanotte di domenica 21 agosto del 2022. Era con un amico nell’ alloggio occupato abusivamente da spacciatori tunisini, come confermato successivamente dagli investigatori dei carabinieri, che da dodici mesi stanno cercando di incastrare i possibili responsabili della morte di Denny, coordinati dal pm della Procura della Repubblica Giuseppe Rizzo. In Procura c’è un fascicolo aperto per omicidio. Forse a settembre si tireranno le somme dell’attività investigativa.
In carcere da mesi ci sono tre persone (un livornese e due tunisini accusati di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti), che quella notte erano nell’abitazione di via Giordano Bruno. Ma servono prove inconfutabili per inchiodare alle loro responsabilità coloro che potrebbero avere provocato la morte di Denny, per la quale la sua famiglia non si dà pace, convinta anche che "ci sia stata un’omissione di soccorso dopo che Denny precipitò nel cortile da una finestra al quarto piano. Forse si poteva salvare".
Denny all’arrivo dell’ambulanza e dei carabinieri respirava ancora, ma morì dopo l’arrivo in ospedale. L’avvocato della famiglia Magina, Andrea Ghezzani, ricorda: "Sono emersi elementi importanti dagli accertamenti irripetibili eseguiti mesi fa sui reperti di Dna rinvenuti nell’alloggio di via Giordano Bruno, sui cellulari sequestrati ed altri oggetti, dall’autopsia sul corpo di Denny e dagli esami tossicologici. Confidiamo nel lavoro dei carabinieri coordinati dal pm Rizzo. In carcere al momento ci sono tre persone, che quella notte erano nell’alloggio dove si trovava anche Denny. Siamo convinti che la verità verrà a galla e che sarà fatta giustizia".
La morte Denny fu un colpo duro non solo per la sua famiglia e i suoi amici, ma per tutta la città che improvvisamente si trovò nuda e indifesa davanti un fatto così terribile, se è vero che Denny fu spinto giù da quella finestra perché qualcuno in quell’alloggio lo aggredì e colpì con violenza.