Livorno, 1 aprile 2024 – Tensione dopo la scercerazione del 34enne tunisino Hamed Hamza, ritenuto responsabile del pugno Denny Magina che lo avrebbe fatto cadere dalla finestra di un alloggio popolare di via Giordando Bruno, riportando traumi per i quali morì in ospedale.
L’alloggio occupato abusivamente dal 34enne, con un complice, era una centrale per lo spaccio di droga. Per lo spaccio Hamed Hamza è finito in carcere per un anno e 5 mesi.
Contestualmente è stato indagato prima per omicidio volontario, poi per omicidio preterintenzionale in concorso in relazione alla morte di Denny. Per quest’ultimo reato, il 18 marzo gli è stata notificata in carcere l’ordinanza di arresto annullata il 21 marzo dal gip (all’interrogatorio di garanzia) per perdita di efficacia della misura per decorrenza dei determini.
Adesso Hamed Hamza è sottoposto a obbligo di dimora a Livorno, alla firma nella caserma dei carabinieri e gli è vietato di allontanarsi da casa dalle 22 alle 7. Dopo che a Livorno si è diffusa la notizia del rientro del 34enne, c’è il timore che possa accadere qualcosa di incontrollabile.
Già venerdì, quando Hamed Hamza è stato liberato ed è tornato a Livorno, c’era un capannello di persone nei della caserma dei carabinieri di viale Fabbricotti dove il 34enne ha l’obbligo di firma.
Dure sui social le parole del padre di Denny, Sky Magina: «Caro giudice il mio ragazzo è dentro una scatola e ti sei permesso di lasciare libero il suo assassino. Ti devi vergognare. Siamo senza parole».
Proprio venerdì dopo un anno e 5 mesi di carcerazione preventiva per denzione e spaccio di droga, Hamza è uscito dal cercere di Lucca. Fu arrestato nel novembre 2022.
È stato il suo avvocato Barbara Luceri a chiederne la scarcerazione venerdì in udienza al Tribunale di Livorno (qui è iniziato il processo per droga), dove il giudice Petralia ha accolto l’istanza. Hamza però è anche accusato dell’omicidio preterintenzionale in concorso di Denny Magina.
Tracce di materiale dell’anello che il 34enne indossava quella notte, sono state trovate su una ferita al volto di Denny, ritenuta dagli esperti della Procura «incompatibile con la caduta» e correlata invece - secondo l’accusa - al pugno sferrato da Hamza detto ’il pugile’.
L’arresto di Hamza per droga era connesso così alla stessa indagine per la morte di Denny Magina, per la quale il pm Giuseppe Rizzo aveva chiesto l’arresto (all’epoca) per omicidio volontario in concorso per il 34enne.
Ma il gip respinse in quella occasione la richiesta. La successiva ordinanza di arresto per omicidio preterintenzionale (accolta dal gip , è stata notificata in carcere al 34enne il 18 marzo. Ma all’interrogatorio di garanzia il 21 marzo)l’avvocato Barbara Luceri ha fatto eccezione sostendo che erano decorsi i termini per l’arresto, essendo tale ordine di arresto correlato a quello per spaccio di droga.
Così il gip, fatte le sue valutazioni, ha accolto l’eccezione per perdita di efficacia della misura per decorrenza dei determini. Poco dopo è arrivata anche la decisione del Tribunale di Livorno di recovare la detenzione in carcere di Hamed Hamza per il reato di droga. Prossima udienza per il processo per droga con Hamed Hamza imputato, è stata fissata per settembre. La Procura della Repubblica di Livorno, come noto, ha fatto appello al Tribunale del riesame di Firenze contro l’ordinanza di scarcerazione per l’omicidio preterintenzionale. Per l’udienza bisognerà attendere un mese. Anche il legale di Hamza ha fatto ricorso al Tribunale del riesame, ma impugnando l’ordinanza di arresto del 18 marzo per omicidio preternitenzionale. L’udienza è fissata per il 5 aprile.