
Il degrado della struttura
Livorno, 15 luglio 2017 - Un vero e proprio scempio che tutti, sia residenti che turisti amanti della Perla del Tirreno, si augurano possa finire il prima possibile. Il riferimento è alla situazione di estremo degrado dell’ex Hotel Godilonda, un caso addirittura sconcertante perché quella che una volta era la lussuosa dimora della famiglia Bulgari (e così ribattezzata da Gabriele D’Annunzio perché da quello sperone a picco sul mare si poteva ‘godere l’onda’, ammirando lo splendido panorama della Baia del Quercetano) è un immobile in stato di totale abbandono.
Il problema è che non si tratta di una struttura qualunque, ma di quello che per Castiglioncello rappresenta uno dei principali biglietti da visita. E’ come se una delle più belle ville di Portofino, di Porto Cervo o della Costa Amalfitana andasse in malora senza che nessuno intervenga. L’immobile ha una doppia proprietà, che risulta fare capo alla società Posh Capital Investment srl (proprietaria della parte minoritaria dell’edificio) e all’imprenditore russo Timur Zaynutdinov (che detiene la parte maggioritaria), e negli anni è diventato fatiscente e pericoloso oltre che facilmente accessibile.
Alcuni nostri lettori, infatti, ci hanno segnalato come sia semplice entrare all’interno dell’ex hotel senza fronteggiare alcun tipo di sorveglianza o barriera. «L’accesso è possibile scendendo le scale che portano alla spiaggia della Cianciafera – ci ha spiegato un nostro lettore –. Prima c’era una recinzione a dividere il passaggio pubblico dal parco del Godilonda ma già da tempo è stata rimossa. Facendo diventare la villa un rifugio per abusivi e spacciatori. E’ sconcertante, il Comune ha il dovere di fare qualcosa. Il degrado non è facile da raccontare».
Sia all’esterno, dove ci sono la terrazza con piscina e il giardino vista mare, sia all’interno visto che tutte le porte sono state scassinate. Entrando la vista è inquietante: murales dappertutto, decine di materassi per terra, finestre e suppellettili distrutte in modo barbaro, fili elettrici scoperti, condizionatori penzolanti dal soffitto e siringhe sparse sul pavimento. In due parole, una vergogna.
Con i castiglioncellesi in generale e i residenti della zona del promontorio, molti dei quali peraltro facoltosi, che sono letteralmente imbufaliti. Minacciano di vendere tutto e andarsene, oppure di procedere con azioni di vario tipo sicuramente sottoscrivibili. Resta il fatto che l’amministrazione comunale non può lasciare che il degrado continui senza che vi sia un sollecito nei confronti dei proprietari se non addirittura uno sblocco forzoso di una situazione assurda e paradossale.