Dalla Baracchina Bianca all’Off Side

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Fabrizio Banti, il ’Barone’, un passato un facile. Intorno al 2009-2010 gestiva con la moglie la Baracchina Bianca, il fiore all’occhiello della passeggiata livornese. Una delle attività storiche di Livorno, insieme alla Baracchina Rossa di antica memoria. Poi Fabrizio era diventato barista in un nightclub a Ospedaletto finito al centro di una inchiesta per lo sfruttamento della prostituzione. E il livornese Banti fu condannato, in prima istanza, a 4 anni e sei mesi di reclusione e 600 euro di multa. C’era il sesso, quello sì. Ma la droga no. Questo disse con chiarezza la sentenza del secondo collegio del tribunale di Pisa nel 2017, dopo la lunga istruttoria del processo Off Side, dal nome del night di Ospedaletto, mascherato da circolo culturale, che nel 2010 fu al centro di un’inchiesta in particolare per corruzione e sfruttamento della prostituzione. Otto gli imputati: alla fine quattro assoluzioni e quattro condanne, tra queste anche 4 anni e sei mesi e 600 euro di multa anche per Fabrizio Banti, livornese, vicepresidente del circolo e di fatto gestore del night.

L’inchiesta era partita da un controllo e da alcuni particolari: un’agenda al bar dove dove venivano segnate le consumazioni e dove la stessa bevuta veniva pagata anche molto di più. La maggiorazione sarebbero state le ragazze. Coinvolti anche due poliziotti che, secondo l’accusa, chiudevano un occhio sull’attività che si svolgeva nel locale.

Una brutta vicenda, dopo la quale la vita di Banti è cambiata. Una vita che cercava di condividere con questo figlio che, secondo tante testimonianze dei vicini di casa, aveva più di un problema. Una tragedia di fronte alla quale in molti si chiedono se si poteva fare qualcosa.