Da Piombino pesce in tutto il mondo. Agroittica Toscana,allevamento leader

Conta 84 dipendenti, di cui 22 sub specializzati: "Orate e spigole di alta qualità, controlli continui"

Da Piombino pesce in tutto il mondo. Agroittica Toscana,allevamento leader

Un momento del trattamento del pescato da parte di Agroittica Toscana

PIOMBINO (Livorno)

Dal mare di Piombino ai supermercati di New York in 24 ore. Le orate allevate nelle gabbie in mare a due miglia dal porto vengono pescate al mattina alle 10, messe direttamente nelle vasche raffreddate con il ghiaccio, confezionate un’ora dopo nello stabilimento di Agroittica Toscana e poi nel pomeriggio con i camion e furgoni distribuite in tutta Italia e spedite in aereo anche a New York e anche a Hong Kong, Singapore e Macao in hotel di lusso.

"Siamo i leader in Italia nell’allevamento di spigole e orate – spiega il presidente di Agroittica Toscana Claudio Pedroni, la nostra azienda ha 84 dipendenti, di cui 22 sub specializzati, tecnici e personale specifico per manutezione delle gabbie, piloti dei mezzi nautici. Siamo in crescita, il mare è la nostra grande fattoria dove alleviamo pesce di alta qualità". Oltre a spigole e orate (in totale 40 gabbie) ci sono anache allevamenti di ricciole e in futuro si punta anche al tonno.

A Piombino oltre a Agroittica Toscana ci sono altre due aziende di piscicoltura e insieme producono il 50% dell’intero settore italiano. Si parla di migliaia di tonnellate di pesce.

"Il nostro pesce è certificato con continui controlli, la qualità è alta e assicura un rifornimento sicuro e affidabile per la grande distribuzione, la crescita dei pesci è graduale e naturale, servono due anni per arrivare ad avere orate tra i 500 e gli 800 grammi, è un’ottima risposta anche dal punto di vista ambientale perché non viene prelevato pesce dall’ecosistema".

A fare il punto sula situazione ieri mattina a Piombiono oltre a Claudio Pedroni anche Andrea Fabris, direttore API (Associazione piscicoltori italiani) e il direttore di Confagricoltura Livorno Pisa Grosseto, Paolo Rossi. L’Associazione Piscicoltori Italiani, associazione nazionale delle imprese di acquacoltura con personalità giuridica, organismo professionale di categoria– spiega Fabris – ha come scopo la tutela, lo sviluppo ed il consolidamento di tutte le attività di allevamento ittico sia in acque interne che in acque marine e salmastre. Le aziende aderenti all’Api rappresentano sia la piscicoltura d’acqua dolce che di acqua salmastra e marina, in vasche a terra o in mare aperto, e la vallicoltura e coprono circa il 90% delle aziende di acquacoltura presenti in Italia.

Da anni Piombino ha sviluppato il settore dell’agroittica nel golfo di Follonica con un vero e proprio ’piano regolatore’ del mare. Il settore ora occupa più di duecento persone a cui si aggiungono i lavoratori dell’indotto come ad esempio le ditte di trasporto del pesce che in dieci anni hanno decuplicato il personale.

Intanto ieri è arrivato un chiarimento importante dalla Regione Toscana. Una proroga fino al 31 dicembre 2033 per le concessioni in attesa di una definizione definitiva e inequivocabile del quadro e riordino della normativa, con distinzione tra concessioni turistico-ricreative, per servizi pubblici o portuali e a carattere produttivo, come nel caso della piscicoltura. Disposizioni contenute nella mozione presentata dal consigliere regionale della Lega Marco Landi assieme al collega di gruppo Massimiliano Baldini, approvata all’unanimità da Consiglio regionale dopo l’inserimento di due emendamenti da parte del Pd.

"L’acquacoltura è un settore produttivo di grande importanza per l’economia della costa toscana, e in particolare per la Val di Cornia. Con questo atto al Giunta regionale è chiamata a varare un atto che chiarisca che le concessioni per l’acquacoltura sono ben diverse dalle altre concessioni e di conseguenza aggiornare i Comuni" spiega Landi.

Luca Filippi