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Morto in ospedale con New Delhi e Covid: la procura di Livorno apre l'inchiesta

Giovanni Mesini aveva scritto il diario su Facebook durante la sua degenza: "Se crepo, cercate tutti di vederci chiaro, eh?"

Giovanni Mesini

Giovanni Mesini

Livorno, 17 gennaio - La procura di Livorno ha disposto accertamenti per verificare se sussistano eventuali responsabilità in relazione alla morte di Giovanni Mesini, 68 anni, deceduto lo scorso 13 gennaio in ospedale a Livorno dove era stato ricoverato un mese prima per un'occlusione arteriosa. Durante la degenza aveva contratto prima il New Delhi e poi il Covid.

Il 68enne aveva tenuto un diario del suo ricovero scrivendo anche: "Se crepo, cercate tutti di vederci chiaro, eh?".

Il pm Pietro Peruzzi ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di omicidio colposo, al momento contro ignoti e ha già delegato la sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri per acquisire tutta la documentazione medica che riguarda il sessantottenne.

Domani dovrebbe essere poi affidato al medico legale l'incarico per effettuare l'autopsia.

Dopo il suo ricovero per l'occlusione arteriosa, al 68enne era stata scoperta una polmonite che però non sarebbe stata causata dal coronavirus. Poi durante il ricovero in reparto aveva contratto nel giro di pochi giorni prima il New Delhi e poi il Covid. Nel suo diario aveva riportato una serie di critiche all'assistenza ricevuta. Sul caso del decesso del 68enne la Asl Toscana nord ovest ha fatto partire il 15 dicembre un audit interno.