REDAZIONE CRONACA

Gli sfottò ai tempi del Covid: "Livornesi per strada, pisani chiusi in casa"

La scritta su un muro di Villa Corridi. Specchio dei tempi (e della pandemia)

Livornesi e pisani

Livorno, 22 aprile 2021 - Livornesi e Pisani, si sa, se le sono sempre dette (e a volte anche date) di santa ragione. Il Covid ha cambiato le nostre abitudini anche nel modo di schernirci? A giudicare da questa scritta, chissà...

Un tempo erano sberleffi pesanti e lazzi dal tramonto all’alba, ma soprattutto c'era la capacità (più livornese che pisana, va detto) di sintetizzare nell’epiteto un’intera condizione di vita in modo definitivo. E così i pisani a Livorno e i livornesi a Pisa si sono sempre detti di tutto, sempre fotografando il peggio che quel momento la vita offriva. Dagli escrementi alla miseria, dai genitali alle malattie, dalle madri dallo stile di vita non proprio ineccepibile per arrivare fino alla politica (nel senso più dispiegativo del termine), se le sono sempre dette di tutti i colori. Il modo preferito e perfetto per offendersi puntando sì a colpire al rivale, ma anche sempre a strappare un sorriso in chi di lì transita, sono le scritte sui muri. Che in alcuni casi riescono magicamente a cristallizzare il mondo intero in una frase.

E’ il caso di questa apparsa sul muro di cinta di villa Corridi all’incirca all’altezza del The Cage, dove una mano anonima ha sentenziato: “Livornesi per strada. Pisani chiusi in casa”. Et voilà, giustizia all’epoca che viviamo è fatta. Covid non ti temiamo, perché a Livorno lo sappiamo: che chi comunque sta, starà e in fondo è sempre stato peggio di noi, vale a dire i pisani. E anche se non è vero, va bene così. Perché uno sberleffo strapperà sempre un sorriso e un sorriso salverà il mondo. E così da secoli, sarà così anche col Covid.