MARIO FERRARI
Cronaca

Come i Bronzi di Riace. Riproduzioni in gesso degli storici guerrieri create da Morsani

Sono esposti a Palazzo Vitelli in attesa di una prossima inaugurazione. Prof Donati: "L’autore ce li ha donati, per noi un grande privilegio". I calchi dovranno subire un intervento di ripristino conservativo.

Come i Bronzi di Riace. Riproduzioni in gesso degli storici guerrieri  create da Morsani

Come i Bronzi di Riace. Riproduzioni in gesso degli storici guerrieri create da Morsani

I Bronzi di Riace arrivano a Pisa, o quasi. Da alcuni giorni nell’atrio del Palazzo Vitelli sono state posizionate delle copie in gesso delle famosissime statue bronzee, realizzate dallo scultore di levatura internazionale Bernardino Morsani. L’artista ha ricevuto il privilegio, unico ed eccezionale, di copiare dal vero i capolavori di arte greca dell’età classica di Riace Marina, conservati al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, realizzando dei calchi in gesso che ha deciso di donare all’Università di Pisa.

"Grazie a questo omaggio si arricchisce il patrimonio artistico dell’ateneo - commenta la professoressa Fulvia Donati, associata di Archeologia di Unipi oggi in pensione ed ex direttrice della Gipsoteca universitaria -. Il tema dei Bronzi di Riace è molto attrattivo e mi fa piacere che siamo arrivati a questa donazione, attesa da circa 10 anni. All’epoca, infatti, Bernardino Morsani venne a trovarmi alla collezione della Gipsoteca di Pisa e concepimmo l’idea di donare questi calchi per arricchire la nostra collezione, una delle più importanti d’Italia. In seguito l’ateneo ha preferito esporli nel Palazzo Vitelli, essendo un luogo di passaggio molto visibile con il portone sempre aperto sul lungarno". La storia dei calchi è molto particolare: Bernardino Morsani aveva realizzato i gessi come base per due riproduzioni bronzee delle statue di Riace che hanno fatto il giro del mondo. Una doveva essere esposta alle Olimpiadi di Atene del 2004 e adesso è a Tebe, l’altra è stata donata a Ito, in Giappone, per un gemellaggio con Rieti, città natale dell’artista. Una volta realizzate le copie bronzee, i gessi sono rimasti senza un posto dove stare, finché non sono stati donati all’Università di Pisa per il legame di Morsani con la città dove hanno studiato e vivono i suoi figli e dove lui stesso ha lavorato in passato. I calchi in gesso dei due guerrieri dovranno subire un intervento di ripristino conservativo, che sarà supervisionato dalla professoressa Donati, prima di essere ufficialmente esposti al pubblico, nell’atrio della sede amministrativa di Unipi al Palazzo Vitelli. "Dobbiamo predisporre una base, dei pannelli informativi e tanti altri accorgimenti prima di mostrarle ufficialmente - spiega Donati -. Io mi occuperò anche della sistemazione, allestimento e illustrazione di queste sculture, cercando di scardinare alcuni pregiudizi che si hanno nei confronti dei calchi in gesso definiti di poco valore. Questi calchi, che io preferisco definire ‘copie artistiche’, hanno molti motivi per essere valorizzati, a partire dalla tecnica di realizzazione: Morsani ci ha lavorato attraverso la procedura ottocentesca del pantografo, che rende questi gessi differenti sotto diversi aspetti dalle statue originali". "Avere delle copie dei Bronzi di Riace a Pisa - continua la professoressa -, porta dei vantaggi sotto molti punti di vista. Da una parte c’è il prestigio scientifico, poi possono essere un’attrattiva turistica significativa, vista la fama delle statue originali, infine c’è un non indifferente valore didattico, tanto per le scuole quanto per le università. Nei miei desideri - conclude - spero si riescano a inaugurare questi calchi entro la fine del 2024".