Piombino, 30 novembre 2024 – Dissalatore, Asa risponde alle critiche di Legambiente sul progetto di un impianto per la Val di Cornia (ed Elba) alimentato dal fotovoltaico. “I valori di cloruri nelle falde – argomenta Asa – dovuti all’ingressione marina, in particolar modo a San Vincenzo, ma anche a Venturina, ad oltre 10 km dal mare, sono sempre più elevati. La conformazione della Val di Cornia facilita una ingressione marina da ben due lati, a nord e a sud. Già negli anni 80, il campo pozzi di campo all’Olmo, che alimentava tutta la città di Piombino, fu abbandonato in solo 5 anni, per il progressivo innalzamento dei valori di cloruri che rendeva l’acqua imbevibile al gusto. La stessa dinamica si sta concretizzando ora, nonostante la riduzione del 30% dei prelievi per la riduzione delle perdite, nel campo pozzi di Venturina. Ciò sta creando difficoltà gestionali ma anche disagi per i cittadini che si trovano a disporre di un’acqua in rete non gradevole. La preoccupazione principale è che tale fenomeno si sposti sempre più verso l’interno, andando ad interessare i pozzi di Macchia alta; in tal caso, la Val di Cornia non avrebbe più acqua potabile. Se ciò può essere evitato o ritardato per i pozzi di Macchia alta, per quelli di Venturina la regressione dei cloruri richiederà decenni, anche in caso di riequilibrio dei livelli di falda per maggiori piogge o per quelle opere indicate anche da Legambiente, che ASA realizzerà in caso di successo nelle fasi di ricerca. Questo incremento dei cloruri durerà ancora a lungo, in quanto una volta infiltratasi l’acqua di mare, il fenomeno dei cloruri dura decenni. Purtroppo, per toglierli, l’unica soluzione è la osmosi inversa, che scarta circa il 50%, quindi non applicabile direttamente all’acqua dei pozzi, in quanto richiede un incremento del prelievo dalla falda a parità di necessità della rete. C’è poi una presenza naturale di molti metalli a valori ben più alti dei limiti di potabilità e anche dello scarico in ambiente, come Boro, Arsenico e Mercurio vicino alla costa, a cui si sommano i cloruri”. “I costi di investimento per un dissalatore – conclude Asa – si possono ritenere parzialmente elevati, ma lo sono anche per gli impianti di trattamento ad osmosi per le falde, o per il boro e l’arsenico, nonché per il mercurio Da questo contesto partiamo, con costi di trattamento ad oggi elevatissimi e qualità delle acque di falde critiche e in peggioramento”.
CronacaAsa: dissalatore inevitabile. “Cloruri alti nelle nostre falde”