Luca Filippi
Cronaca

Un pezzo di Grecia a Livorno: cimitero “extraterritoriale”

Una sentenza del Consiglio di Stato sancisce un regime speciale. La Soprintendenza non ha giurisdizione sui beni artistici di via Mastacchi

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La benedizione del Metropolita Greco Ortodosso d’Italia Polycarpos Stavropoulos

Livorno, 15 dicembre 2024 – Un pezzetto di Grecia a Livorno. Tutti sanno che in città in via Mastacchi esiste il cimitero greco ortodosso con annessa Cappella della Dormizione. E la tradizionale ’Benedizione dei Greci’ con la croce lanciata in mare e ripescata a San Jacopo in Acquaviva è una cerimonia frequentata non solo dai cristiani ortodossi, ma anche da tanti cattolici e cittadini di ogni fede. Ma ora a ’certificare’ il valore della storia e cultura greca a Livorno c’è anche una sentenza del Consiglio di Stato che ha sancito con un atto ufficiale l’extraterritorialità del cimitero dei Greci che di fatto è definito come una parte dello Stato Greco in Italia.

Tutto è nato dal ricorso presentato dall’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia che è anche è l’unico centro di ricerca greca all’estero, riconosciuto da un accordo bilaterale tra lo Stato Italiano e Greco. Il ricorso è stato presentato al Tar della Toscana contro alcune disposizioni della Soprintendenza ai beni culturali su elementi artistici all’interno del complesso monumentale di Livorno di via Mastacchi. Il ricorso è stato respinto dal Tar della Toscana, ma nel successivo e definitivo grado di giudizio, è stato accolto di recente dal Consiglio di Stato che ha così riconosciuto il primato della storia e della cultura greca del complesso di via Mastacchi che di fatto non può essere sottoposto a disposizioni della Soprintendenza. Una sentenza storica che in qualche modo arricchisce Livorno di un riconoscimento del suo grande patrimonio multiculturale. La presenza della comunità greca a Livorno infatti si attesta già dalla metà del XVI secolo: si trattava prevalentemente di marinai in fuga dalla dominazione turca e attirati a Livorno dalle agevolazioni offerte dalle Leggi Livornine; molti di essi andarono a costituire l’equipaggio delle navi del nuovo ordine dei Cavalieri di S. Stefano, creato dal Granduca Cosimo I per contrastare le scorrerie barbariche.