REDAZIONE CRONACA

"Noi chiusi e l’illegalità dilaga"

Livorno, Confcommercio e Confesecenti a braccetto nella mobilitazione prevista per oggi

Una manifestazione dei ristoratori

Livorno, 1 maggio 2021 - Sarà un primo primo maggio all’insegna dalla mobilitazione organizzata anche a Livorno e provincia dalle associazioni dei pubblici esercizi Fipe-Confcommercio e Fiepet-Confesercenti. Chiamano a raccolta le aziende del settore per la campagna regionale ‘Aperti per non chiudere più’. Questo dopo il via libera a metà per bar e ristoranti che possono accogliere i clienti solo all’esterno (fino al 30 maggio anche all’interno dal 1 giugno) con le nuove disposizioni anti covid per le zone gialle, escludendo le attività (sono la metà) che hanno solo spazi interni.

Questa campagna punta "alla riapertura totale e definitiva di bar e ristoranti e alla diversa gestione della pandemia da coronavirus - spiegano il direttore di Confcommercio Federico Pieragnoli e il direttore di Confesercenti Alessandro Ciapini - che non passi più dalle chiusure dei locali, ma che vada a colpire il pericolo dei contagi là dove c’è".

Le due associazioni dei pubblici esercizi intendono sensibilizzare anche l’opinione pubblica sulla necessità "di una ripartenza senza limiti, ma in sicurezza, delle attività del settore". Perciò sono state distribuite locandine che saranno affisse sulle vetrine di bar e ristoranti con alcune immagini provocatorie: l’interno di un locale con il servizio al tavolo e assembramenti in spazi pubblici. Poi la domanda: "Dove ti senti più sicuro?". Vincenzo Cananzi, referente Fiepet Confesercenti della provincia di Livorno dichiara: "I distinguo delle istituzioni nazionali e regionali tra fasce di colore e tra servizio al tavolo, o al bancone, o all’interno per contrastare la diffusione del coronavirus si stanno dimostrando inutili. Lo dimostra il fatto che nei mesi in cui siamo stati chiusi i contagi sono aumentati. Si vada piuttosto a vedere cosa accade nelle case private, negli assembramenti spontanei delle piazze, o nelle grandi aziende dove 4 milioni di lavoratori ogni giorno condividono la pausa mensa non sempre rispettando le prescrizioni anticovid".

Federica Garaffa Cristiani, responsabile per i pubblici esercizi di Fipe Confcommercio, aggiunge: "Con le sue disposizioni, ormai da oltre un anno lo Stato ha messo fuori legge i pubblici esercizi nonostante siano gli unici a garantire la somministrazione in sicurezza. Chiudendo noi è stata aperta la strada alla rete dell’illegalità fuori da ogni tracciamento". "Bar e ristoranti sono vittime di un accanimento che sta esasperando gli operatori. – concludono Fipe e Fiepet - Prendiamo distanza dalle azioni di protesta violente e contro la legge succedutesi in queste settimane, ma non dalle ragioni che le hanno ispirate".

M. D.