FRANCESCO MEUCCI inviato a Flensburg (Germania)
Cronaca

Onorato vara il cargo dei record e rilancia: "Lavoro agli italiani"

Presentazione in Germania: tricolore e battaglia per i nostri marittimi

La famiglia Onorato con il presidente in testa ha presentato in Germania il nuovo cargo

Flensburg (Germania), 3 agosto - Sceglie la città più settentrionale della Germania, Flensburg, su un fiordo al confine con la Danimarca, per lanciare quello che non ha alcun timore a definire un “messaggio politico”. Vincenzo Onorato, presidente dell’omonimo gruppo (proprietario di Moby, Tirrenia e Toremar, nonché con un crescente interesse per i rimorchiatori e le attività portuali di terra) ha trasformato il varo del cargo «Maria Grazia Onorato» (il nome della madre del presidente), per alzare ancora di più il tono della sua battaglia a favore dei marittimi italiani.

Fra i tanti primati di questa nuova nave (fra l’altro una volta in servizio sarà il più grande Ro-Ro del Mediterraneo), a balzare agli occhi è senza dubbio l’inedita livrea: dipinta con colori della bandiera italiana, ha una scritta a lettere cubitali sulla fiancata: “Onorato per i marittimi italiani”. «Questa è la mia battaglia personale» ha detto Onorato prima che la madrina, Barbara Ugolini, madre del secondogenito Alessandro, vicepresidente e responsabile delle attività commerciali del gruppo tenesse a battesimo il varo. «Le nostre navi sono costruite per il mercato, per trasportare - ha spiegato Onorato, che aveva al suo fianco anche l’altro figlio, Achille, ad del gruppo - Ma prima di tutto sono navi per i nostri marittimi. Per effetto di una legge del 1998 gli armatori non pagano le tasse, ma in cambio dovrebbero far lavorare solo personale italiano. Invece, fra discutibili accordi sindacali e scarsi controlli delle capitanerie di porto, a bordo finiscono per lavorare solo extracomunitari. Noi, invece, vogliamo per ridare speranza e futuro a quelle 60.000 famiglie del sud che dal mare e dal lavoro sulle navi attingevano il loro reddito per sopravvivere e che oggi sono invece a subire con l’onta della disoccupazione».

Una situazione - ha concluso Onorato - «che ha creato due nuove categorie di disperati: i marittimi italiani senza imbarco e senza lavoro e gli extracomunitari imbarcati su navi battenti bandiera italiana anche sulle rotte del cabotaggio nazionale, a salari da fame». A dare un primo contributo a questa sua battaglia è lo stesso Onorato che assumerà trenta italiani per presentare servizio sulla Maria Grazia una volta che prenderà servizio (si pensa a inizio 2019). L’armatore napoletano, non certo nuovo a prese di posizione forti come questa, ha utilizzato il palcoscenico del cantiere tedesco anche per lanciare un’alleanza con il mondo degli autotrasportatori sotto forma di un decalogo dal sintomatico nome di “patto per la dignità” (e ogni riferimento al quasi omonimo decreto governativo è assolutamente voluto).

«L’Italia - ha detto Alessandro Onorato - deve tornare a crescere e in questo processo di rilancio l’autotrasporto, che muove circa l’80% delle merci del paese, non può essere oggetto di sfruttamento, ricatto e nuova schiavitù. Le code interminabili ai varchi dei porti, il congestionamento dei nodi, la trasformazione in aree di sosta a grande rischio di parcheggi improvvisati e a rischio rapina sono solo la punta dell’iceberg di un disagio globale. Noi oggi lanciamo un vero e proprio codice di condotta, di auto-condotta che il Gruppo si dà impegnandosi pubblicamente con l’autotrasporto». Fra i punti salienti del “patto” ci sono il “bandire e denunciare congiuntamente qualsiasi tentativo di “ricatto” legato alla fedeltà a una singola compagnia, l’impegno a limitare l’azione delle aziende che impongono condizioni di dumping e favorire l’aumento della marginalità di tutti gli operatori; nonché favorire le possibilità di accesso al credito delle imprese di autotrasporto».