
Livorno, 1 agosto 2023 – I percettori del reddito di cittadinanza a Livorno sono 700. Il centro per l’impiego non ha ancora quantificato quanti di loro hanno finora ricevuto il messaggio da parte Inps (inviato ai soggetti così detti occupabili tra i 18 e 59 anni)per annunciare: "Domanda di reddito di cittadinanza sospesa come previsto dall’articolo 48 del decreto legge 20/23 in attesa di eventuale presa in carico dei Servizi sociali".
La dirigente del settore politiche sociali socio-sanitarie e abitative Caterina Tocchini ci spiega: "Questo messaggio genera aspettative che non possono essere soddisfatte dai servizi sociali comunali, ma solo da Inps. Chi lo sta ricevendo lo interpreta come un invito a rivolgersi al Comune per ottenere direttamente un aiuto. Ma non è così. L’ufficio sociale del Comune da giovedì è stato subissato da decine di telefonate di coloro che con l’interruzione del reddito di cittadinanza si sono sentiti nella necessità di rivolgersi ai servizi sociali È vero che quest’anno ci siamo dotati di 12 nuovi assistenti sociali perché la situazione a Livorno è peggiorata. Ma per dare una qualsiasi risposta a chi ci chiama, servirà il passaggio dei nominativi dalla piattaforma del centro per l’impiego e quella dell’ufficio sociale del Comune per attivare il nostro intervento. Solo quando il cittadino apparirà sulla nostra piattaforma, perché soggetto socialmente fragile in conseguenza della perdita del reddito di cittadinanza, potrà essere richiesto a Inps di ripristinarlo".
Invece i soggetti occupabili che non subiranno contraccolpi con la sospensione del reddito di cittadinanza "a settembre dovranno fare domanda – precisa la dirigente Tocchini – per il supporto formazione lavoro".
Aggiunge la Tocchini: "Dove possibile abbiamo cercato di prevenire la situazione intervenendo sui soggetti che sapevamo non occupabili e con fragilità sociale muovendoci con il centro impiego e facendo per loro il passaggio sulla nostra piattaforma prima di luglio, per cui non rischiano di essere esclusi dal reddito di cittadinanza". Conclude la Tocchini: "La situazione è complessa perché non c’è una collaborazione istituzionale diretta con Inps a livello locale, che invece c’è con l’ufficio per l’mpiego".
Filippo Bellandi Cgil (della segreteria provinciale): "La nostra valutazione è presto detta. Il reddito di cittadinanza è andato a famiglie in condizione di fragilità caratterizzata da redditi bassi, ma il 40% di loro temiamo lo perderanno perché non rientrano nelle condizioni previste quali avere un disabile in famiglia, o un componente familiare over 65. Per queste famiglie con il caro vita galoppante, i tassi di interesse alle stelle, l’impatto sarà drammatico. Potranno chiedere il supporto formazione lavoro della durata di un anno. Ma se alla fine il lavoro non si trovasse, cosa accadrebbe poi? Ad oggi chi farà questa formazione lavoro?".
Monica Dolciotti