Livorno, inchiesta appalti, "Brinderemo per l'alluvione": intercettazione choc

Il capo della squadra mobile rende noti alcuni particolari agghiaccianti nelle indagini su presunte gare pilotate

L'alluvione di Livorno

L'alluvione di Livorno

Livorno, 29 agosto 2018 - "Brinderemo per l'alluvione". Questo il senso di una frase captata durante le intercettazioni su un'inchiesta di appalti a Livorno. E l'alluvione è proprio quello che provocò otto morti in città il 10 settembre 2017, una tragedia per la quale la città si appresta a vivere il drammatico ricordo, un anno dopo.

Si tratta di intercettazioni choc, rese note dal capo della squadra mobile di Livorno, Salvatore Blasco, "Durante l'inchiesta, ci siamo allarmati quando abbiamo sentito queste intercettazioni", ha detto illustrando con il questore Lorenzo Suraci le attività di indagine. L'inchiesta vede nuovamente nel mirino Riccardo Stefanini, ex coordinatore della Protezione Civile comunale di Livorno, raggiunto da un nuovo ordine di arresto. L'uomo era già finito in un'inchiesta a fine maggio con l'accusa di peculato aggravato. 

L'ipotesi di reato è quella di turbativa d'asta, in concorso con Emanuele Fiaschi, titolare della ditta livornese Tecnospurghi per la gara 'Multiservizì, e in concorso con Nicoletta Frugoli rappresentante di Comunicaitalia Srl, una società di Roma, per la gara sull'Alert system.

Si tratta di appalti sotto soglia, cioè tutti sotto i 41mila euro. Nel primo caso, un appalto da 35 mila euro, secondo la polizia Stefanini avrebbe favorito Fiaschi facendo di tutto per scoraggiare un altro imprenditore a partecipare alla gara per la fornitura alla protezione civile di mezzi spargisale. Nel secondo, un appalto da 23 mila euro, sempre Stefanini si sarebbe accordato con Frugoli, attraverso uno scambio di mail, sui criteri di scelta per far vincere il bando prima che venisse emesso.

Sia Stefanini sia Fiaschi, legati secondo gli investigatori da un consolidato rapporto fatto di regalie varie, pacchi dono e cene offerte dall'imprenditore, sono indagati anche per truffa aggravata ai danni dello Stato. In occasione dell'allerta meteo per neve e ghiaccio del 25-26 febbraio e 1 marzo 2018, «sono state accertate gravi irregolarità compiute da Stefanini», spiegano gli inquirenti, «nel calcolare i costi degli interventi della ditta di Fiaschi».

In sostanza il dirigente del Comune avrebbe artificiosamente aumentato orari e mezzi impiegati dalla ditta gonfiando per migliaia di euro le spese sostenute dall'Amministrazione comunale.