Una festa non autorizzata in discoteca, secondo i Carabinieri, con più di trecento i giovani, fra i 18 ed i 25 anni, che la notte di mercoledì ballavano e si divertivano nel famoso locale ’Precisamente a Calafuria’. Niente di male in una realtà ’normale’ non regolata da una pandemia che, invece, ha fermato il ballo nelle discoteche.
La legge è chiara ed i locali per il divertimento, discoteche comprese, devono rispettare le norme, soprattutto quelle del distanziamento e della seduta ai tavoli. E secondo i militari dell’Arma che la notte di mercoledì sono stati chiamati alle 2,30 perchè un giovane si era sentito male, a Precisamente Calafuria le regole non erano state rispettate. Niente di grave per il giovane, in evidente stato di ubriachezza, mentre la festa è stata sospesa. I carabinieri hanno fatto interrompere la musica, i frequentatori sono stati fatti uscire e alcuni di loro sono stati anche identificati dalle forze dell’ordine. Giovani ’in astinenza’ da musica e divertimento arrivati sul Romito da tutta la provincia di Livorno. Al gestore di ’Precisamente a Calafuria’ è stata fatta una sanzione amministrativa e la discoteca è stata chiusa per cinque giorni. Ma il gestore Simone Gonnelli non ci sta e racconta la sua verità: "Era una festa privata organizzata da noi tramite una app. Erano disponibili massimo 110 posti. Quindi i giovani che sono entrati avevano tutti il Green pass e il codice di prenotazione. I tavoli avevano un massimo di 5-6 sedute e nessuno ballava. I carabinieri hanno fatto uscire tutti e poi sono state fatte le contestazioni, la sanzione amministrativa e la chiusura della discoteca per cinque giorni. Pagherò la multa ma presenterò ricorso".
L’articolo 2 del decreto legge 332020 e articolo 5 del decreto legge 522021 è chiaro e non lascia spazio ad equivoci. ’In zona bianca gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, da concerto, cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali o spazi anche all’aperto, sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, sia per gli spettatori che non siamo abitualmente conviventi, sia per il personale, e l’accesso è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi. La capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e il 25 per cento al chiuso’.