
Livorno, 9 dicembre 2023 - Per i nove operatori del corpo dell’Avvisatore Marittimo del Porto di Livorno la Pec partita dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale (AdSP), datata 4 dicembre, ha rappresentato un colpo durissimo buttar giù. Il motivo? Il mancato rinnovo della concessione demaniale marittima per il quadriennio 2024/28 dell’area del c.d. “Forte del Bocca”, in scadenza il prossimo 31 dicembre, nel punto in cui svetta la torretta blu a 50 metri da terra in via del Molo Mediceo, che di fatto crea un «rischio occupazionale, serio e concreto».
L’Authority infatti non ha potuto accogliere la richiesta del rinnovo della concessione esperita lo scorso agosto dalla società privata Avvisatore Marittimo del Porto di Livorno S.r.l., dal momento che costituisce «motivo ostativo» l’obbligo di interventi di «consolidamento e di sistemazione» in chiave turistica del compendio del Forte del Bocca, secondo quanto previsto dal Piano regolatore portuale varato da AdSP.
Questa mattina, sabato 9 dicembre, Il Telegrafo è salito in cabina di comando dell’Avvisatore, per incontrare il Dirigente Responsabile tecnico, Fabrizio Moniga, su invito della Lega, forza politica che per prima si è fatta carico della vicenda e che per questo motivo ha convocato una conferenza stampa.
“L’Avvisatore Marittimo, tra le attività che svolge - spiega Moniga -, è una stazione costiera all'utilizzo di sistemi per la tutela della sicurezza della navigazione, concorrendo all'innalzamento del gradiente di sicurezza del porto. Per questo motivo, l’attività svolta, riconosciuta, regolamentata e disciplinata riveste funzionalità pubblicistiche. L’Autorità di sistema, ci ha notificato il mancato rinnovo della concessione solo il 4 dicembre. Non si sono tenuti preliminari incontri circa i motivi ostativi né sono state discusse eventuali posizioni alternative. Così come, ad oggi, ancora non c’è stata nessuna interlocuzione, né avviata una concertazione volta all’individuazione di un percorso condiviso che possa garantire anche gli attuali nove posti di lavoro degli operatori del corpo. Si tratta di un
ultimatum che ci lascia sconcertati. Chiediamo la possibilità di essere ascoltati e coinvolti in un percorso con chi gestisce il Demanio all’interno del porto finalizzato all’individuazione di una sede alternativa, che escluda in partenza una delocalizzazione in centro città”.Per la Lega sono intervenuti il senatore Manfredi Potenti (membro della commissione Trasporti), il capogruppo in Consiglio comunale Carlo Ghiozzi e il segretario comunale Michele Gasparri. Esplicita la richiesta della delegazione del Carroccio: «Serve una proroga al più presto».
Questo l’intervento di Ghiozzi: «Abbiamo convocato la conferenza stampa di stamani per lanciare un messaggio chiaro e preciso all’Autorità portuale: serve la proroga, perché il servizio e i posti di lavoro devono essere tutelati. Il piano regolatore prevede la costruzione di una nuova torretta nel Molo Alto Fondale. Che si attui la riallocazione dell’Avvisatore solo a torretta ultimata. Chiediamo un compromesso di buon senso: se opportuno, come Lega siamo pronti a manifestare anche sotto la sede di Palazzo Rosciano»
A Ghiozzi si aggiunge Gasparri: «Vogliamo per i nove dipendenti garanzie nero su bianco. E soprattutto, che in futuro sia garantito posto anche per gli Avvisatori nella nuova torre all’Alto Fondale, dal momento pare siano garantiti a tutti gli operatori del settore tranne loro».
«E’ inaccettabile che in un porto che ha conosciuto la tragedia del Moby Prince si possa mettere in dubbio l’utilità della società dell’Avvisatore Marittimo, seppur privata - le parole, infine, del senatore Potenti -. Un paese che è campato sulle proroghe in tutti i settori da parte della PA, possa permettersi una proroga rispetto alla concessione in scadenza che l’avvisatore ha avuto come notifica da Adsp. Sul piano nazionale la Lega si prende l’impegno di lavorare su due fronti. Il primo: dare potere di certificazione e di dato ufficiale alle informazioni che acquisisce l’Avvisatore, precisando quale sia con contezza di inquadramento giuridico l’attività che questi signori svolgono ogni giorno. Secondo: c’è da fare una valutazione d’opportunità col governo di acquisire personale tra le figure non militarizzate delle Capitanerie di Porto, come personale civile incorporato. Bisogna rendersi conto che le attività che l’Avvisatore è chiamato a svolgere, ove presente nei porti d’Italia, ritengo che debba avere una sorta di riconoscimento ufficiale. Sul punto, segnalo una proposta da me depositata al Mit, in corso di valutazione, per integrare la previsione di riconoscimento esistente e qualificare le attività svolte».